Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 31 marzo 2014

Passi d’oro su via dei Georgofili


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Firenze,  via dei Georgofili

Quasi un  anno fa venne commissionata ( sovvenzionata dai Friends of Florence: ) un'opera all'artista Roberto Barni e nel maggio del 2103 fu scoperta la grande scultura dorata, posizionata sopra la via dei Georgofili, un’ode alla vita e alla pace contro l'orrore degli attentati. Inserita simbolicamente all'esterno del Corridoio Vasariano, dove questo scavalca Lungarno degli Archibusieri, in ricordo del drammatico attentato mafioso  che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, uccideva 5 persone, ne feriva una cinquantina e danneggiava alcune opere, anche irreparabilmente, del patrimonio dell'attigua Galleria degli Uffizi, tre dipinti perduti, circa 200 opere (150 quadri e 50 sculture).
Passi doro raffigura un uomo che inizia il suo cammino in bilico su una lama che sporge dal muro a venti metri d'altezza che porta addosso altre cinque figure più piccole in ricordo delle vittime.

Qui sotto un assemblaggio di due foto, una in bianco e nero all'indomani dell'attentato, l'altra a colori, scattata ai giorni nostri.

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Coordinate:  43°46'5.24"N,  11°15'17.22"E                      Mappe: Google - Bing


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venerdì 28 marzo 2014

Dietro Santa Croce

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Firenze,  via San Giuseppe

Qui siamo all'incirca all'altezza del Tabernacolo all'angolo tra Via delle Casine angolo via San Giuseppe, angolo dove abbiamo visto anche la lapide in volgare trecentesco. Stiamo andando verso Santa Croce ed è sopra gli antichi tetti umidi di Firenze che compare sotto un cielo nuvoloso.Proseguiamo per  via San Giuseppe, passiamo Largo Bargellini per immergerci nella piazza di  Santa Croce.


Coordinate:  43°46'3.21"N,  11°15'57.98"E                      Mappe: Google - Bing


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martedì 25 marzo 2014

Dudley e Navone

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Firenze, Palazzo Dudley

Conosciuto come Palazzo Dudley fu costruirlo nel 1613 su antichi possedimenti e case dei Rucellai  quando  Robert (1532 –  1588), ( figlio del favorito della regina Elisabetta I d'Inghilterra, Jhon Dudley, giustiziato nel 1553),  conte di Warwick e duca di Northumberland  riparò a Firenze esule per ragioni politiche.  Nella litografia  in fondo pagina vediamo come era il palazzo nella prima metà del XIX secolo, prima che si decidesse di abbattere i piani superiori per realizzare una grande balconata con effetti scenografici più eleganti rispetto alla prima forma a cuneo che aveva originariamente sul versante della prestigiosa Via Tornabuoni tra le vie che lo costeggiano, Via della Vigna Nuova e Via della Spada. Nel 1919 fu affidato l'incarico della trasformazione all'architetto Adolfo Coppedè (Firenze, 1871 – 1951) ed in seguito parte dei locali furono affittati ad un commerciante di tessuti e ricami che volle far incidere il proprio nome sulla facciata, F. NAVONE.


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Nell'incisione (immagine appresso) su rame colorata a mano vediamo, da sinistra a destra, l'angolo originario di Palazzo Dudley, il Palazzi  Viviani della Robbia, Palazzo Tornabuoni (o Corsi-Tornabuoni) con la loggetta del Cigoli. Questa loggetta, che in un primo tempo era situata sull'angolo sud-ovest del  Palazzo Tornabuoni, tra il 1857 e il 1867, fu spostata all'angolo nord-ovest all'angolo di Via de' Corsi, di fronte alla chiesa di San Gaetano dall'architetto Telemaco Buonaiuti per permettere l'allargamento della via Tornabuoni,  . 


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Coordinate:   43°46'17.30"N,   11°15'4.20"E                      Mappe:  Google - Bing


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sabato 22 marzo 2014

Il Battistero imprigionato

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Firenze, Piazza San Giovanni


Chi vuol vedere il Battistero così dovrà aspettare chissà quanti mesi, forse 18 mesi, per una spesa di 1,8 milioni di euro. Il restauro riguarderà le otto facciate esterne e la copertura del Battistero in materiale lapideo: marmo bianco, serpentina verde di Prato e porfido. Sarà un intervento conservativo teso ad eliminare gli strati di incrostazioni nere e i depositi di sostanze inquinanti, oltre a consolidare e ridefinire gli elementi marmorei degradati nel tempo,  dopo l'ultimo intervento di 70 anni fa, dal 1938 al 1944. Una pulizia indispensabile per far tornare il 'mio bel San Giovanni' (Dante XIX canto dell'Inferno) pulito e splendente nella sue geometrie orizzontali e verticali, vecchie di oltre sette secoli, di fronte al Duomo e al Campanile di Giotto.


Coordinate:  43°46'23.06"N, 11°15'18.81"E                       Mappe: Google - Bing



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giovedì 20 marzo 2014

La pentolaccia e il saccomazzone di Boboli

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Firenze, Giardino di Boboli

Quali fossero i giochi in voga al tempo dei Medici è possibile arguirlo visitando il  Giardino di Boboli. Tra i suoi viali  ombreggiati nei nascosti viottoli si aprono piccoli slarghi dove sono situate innumerevoli statue fra le quali un paio, affrontate, che raffigurano due ei più famosi giochi dell'epoca forse non del tutto dimenticati oggi, una volta praticati anche dal volgo oggi per lo più nelle fiere paesane. In alto vediamo la raffigurazione di un momento colto dall'artista nel quale un giocatore bendato cerca con un martello di colpire una 'pentolaccia', un vaso poggiato arrovesciato per terra, mentre evita i colpi e sorride dell'impaccio dell'altro. Di fronte ai 'Giocatori della pentolaccia' (opera di  Giovan Battista Capezzuoli) troviamo 'I giocatori del saccomazzone' (opera di Orazio Mochi e dal 1625, alla sua morte, da Romolo Ferrucci della Tedalda) un gioco nel quale i due contendenti bendati cercano di colpirsi con un sacco riempito di stracci tenendo poggiata una mano su un sasso al fine di non allontanarsi troppo per sfuggire ai colpi dell'avversario. Insomma, fanno a cuscinate.





Coordinate:  43°45'43.16"N,  11°14'49.17"E                      Mappe: Google - Bing


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lunedì 17 marzo 2014

Il Diavolino

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Firenze, angolo Via Vecchietti Via Strozzi, Palazzo Vecchietti

Qualche giorno fa abbiamo visto lo stemma dei Vecchietti incastonato sull'omonimo palazzo, adesso torniamo sullo stesso angolo per stringere l'immagine su un'opera in bronzo del tutto particolare, E' un s' un semplice portabandiera, un piccolo 'Satiro', chiamato dai fiorentini anche “Il Diavolino” ma è pur sempre un'opera del Giamblogna. Siamo a pochi passi dall'Arcone che ci conduce a  Piazza della Repubblica e molto vicini a Palazzo Strozzi.


Coordinate:  43°46'17.38"N,  11°15'10.13"E                      Mappe: Google - Bing


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venerdì 14 marzo 2014

Le dita nei capelli di Eva

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Firenze,  Giardino di Boboli

L'ingresso principale, monumentale, del Giardino di Boboli è senza dubbio quello di Piazza Pitti, attraversando il grande, maestoso portone del palazzo che accolse i Pitti, i Medici e il primo Re d'Italia quando Firenze divenne la capitale del Regno. E' possibile entrare anche da un largo cancello situato dietro Forte Belvedere (Forte di San Giorgio), in cima alla collina che si inerpica fra laghetti, viali  contornati da viottoli, statue, recessi semi nascosti, pergolati, grotte e villini. Si può entrare anche da Piazza di Porte Romana e da Via Romana a metà strada tra Piazza di Porta Romana e Piazza Pitti. Questo ingresso non è monumentale ma sempre e comunque molto suggestivo. Ad accoglierci, in fondo al largo viale, detto di Annalena per il convento di suore che si trovava proprio fuori le mura del Giardino adesso conservatorio,  vi è una nicchia detta Grotta di Adamo ed Eva con il gruppo scultoreo di un allievo del Giambologna, Michelangelo Naccherino (Firenze, 1550 – Napoli,  1622) realizzata intorno al 1616.


Coordinate:   43°45'48.73"N,  11°14'46.88"E                     Mappe: Google - Bing


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martedì 11 marzo 2014

Il lunedì degli Uffizi

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Firenze, Uffizi

Sotto questo  loggiato di levante, sotto una poderosa copertura a volta a botte, si raccolgono file di appassionati  in paziente attesa d'entrare e godere della visione di opere degli artisti più famosi della storia dell'arte, scultori, pittori, eterni. File che non scompaiono il lunedì, giorno di chiusura della Galleria degli Uffizi. Solo alcuni turisti si disperdono tra la folla di Piazza della Signoria andandosene alla spicciolata delusi per avere perso un'occasione, forse unica nella loro vita, di ammirare tanto splendore, sconfitti da un semplice cartello, indifferente, appeso inesorabilmente sulle porte a vetri "CHIUSO".


Coordinate:   43°46'4.45"N,  11°15'19.63"E                     Mappe: Google - Bing


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domenica 9 marzo 2014

Ospiti irrispettosi

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Firenze, Ponte Vecchio

Qui siamo sul Ponte Vecchio sulla terrazza che guarda verso occidente là dove è stato eretto il busto di Benvenuto Cellini. La parete esterna in pietra di una bottega d'orefice è imbrattata da banali scritte che testimoniano la presenza e il passaggio della stoltezza umana. Lo stesso irrispettoso comportamento è quello di agganciare lucchetti sull'inferriata che delimita e protegge il busto, come abbiamo già visto, nonostante il cartello che ammonisce e avverte che tale pratica è proibita . Altri cartelli segnalano proibizioni e sanzioni lungo le arcate del Corridoio Vasariano :

SCRIVERE SUI MURI O SULLE PIETRE
O COMUNQUE DETERIORARE UN EDIFICIO
PUBBLICO D'INTERESSE STORICO ED ARTISTICO
E' REATO
PUNIBILE CON LA RECLUSIONE
(ARTICOLI 635 E 639 DEL CODICE PENALE)
ATTENZIONE !
L'AREA E' PROTETTA DA VIDEOSORVEGLIANZA
 

Tutto inutile.

Coordinate:  43°46'4.91"N,  11°15'11.18"E                   Mappe: Google - Bing 


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venerdì 7 marzo 2014

Finalmente la Primavera

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Firenze, Ponte Santa Trinita, la Primavera

Il Ponte Santa Trinita  fu distrutto dai tedeschi in ritirata il 4 agosto del 1944, saltarono i piloni, saltarono le arcate, saltarono le quattro statue che erano alla testa del ponte di qua e di là d'Arno. Saltarono tutti i ponti di Firenze eccetto il Ponte Vecchio a spese però dei palazzi che si trovavano in prossimità di esso. Andarono a pezzi le statue che rappresentavano l'Inverno, l'Estate , l'Autunno ed anche la Primavera opera  seicentesca di Pietro Francavilla,  nome italianizzato di Pierre Francheville o Franqueville (Cambrai 1553 circa - Parigi 1616). 
Un 'antiquario fiorentino, Luigi Bellini, creò un comitato denominato "Come Era e Dove Era" che aveva come finalità quella della della ricostruzione del ponte esattamente come era stato realizzato, con le sue eleganti forme,  da  Bartolomeo Ammannati (1511 – 1592), su disegno di Michelangelo (1475 – 1564) . Nel 1952 fu chiamato a questo scopo l'architetto Riccardo Gizdulich per la direzione dei lavori insieme all'ingegnere Emilio Brizzi. Il ponte ricostruito e fu inaugurato il 16 maggio 1958.
Le quattro statue vennero ripescate nell'Arno e ricollocate in quegli anni, ma non venne ritrovata la testa della Primavera. Negli anni sessanta lo stesso antiquario Bellini promise una ricompensa di 5000 dollari per il ritrovamento della testa, che venne trovata dai "renaioli" il 7 ottobre 1961 e presto messa al suo posto. La figura della Primavera continua però ad essere incompleta mancante dell'avambraccio destro non ancora ritrovato che doveva essere piegato a novanta gradi tenendo in mano (forse) un frutto di stagione.

Coordinate:   43°46'9.74"N,  11°15'2.38"E                     Mappe: Google - Bing


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martedì 4 marzo 2014

Quel bassorilievo di via dello Studio

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Firenze, via dello Studio, Bottega di Restauro

Al numero rosso 23/A di Via dello Studio c'è un basso, apparentemente anonimo e piccolo edificio con i tetti a spiovente. Una targa incisa in pietra serena permette di capire cosa sia, è 'La bottega dell'opera di Santa Maria del Fiore' ovvero le stanze dove si sono realizzate e poi restaurate alcune delle opere che si trovano all'interno del Duomo. Qui e in altri edifici nei pressi sono nate alcune opere scultoree in marmo e pietre rare e qui continuano ad essere restaurate. In alto, a destra dell'ingresso vediamo incastrato un bassorilievo. Avvicinandoci siamo in grado di identificare i personaggi che vi sono rappresentati, artigiani e artisti intenti a scolpire, misurare, statuette in tutto tondo e colonne attorcigliate, scalpellini intorno a capitelli, e, dietro di loro, alcuni gli strumenti del loro mestiere.
Questo bassorilievo, così isolato da un contesto comprensibile d'acchito, ha una ragion d'essere quì dove è situato? Inoltre, se guardiamo con attenzione, per chi conosce Firenze, questo bassorilievo non è unico, lo si può vedere da un'altra parte. Dove? Esattamente sul lato nord di Orsanmichele sul 'Tabernacolo dell'Arte dei Maestri di Pietra e Legname' ne I Quattro Santi Coronati di Nanni di Banco  (Firenze, 1380/1390 circa – 1421) realizzato esattamente seicento anni fa, nel 1414. Ecco il particolare.



In via dello Studio abbiamo già visto i Maccheroni ed il il busto in terracotta di Sant'Antonino Pierozzi, arcivescovo di Firenze (Firenze, 1389 – Montughi, 2 maggio 1459)


Coordinate:  43°46'19.78"N,  11°15'24.44"E                      Mappe: Google - Bing

Coordinate:  43°46'15.05"N,  11°15'17.94"E                      Mappe: Google - Bing


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sabato 1 marzo 2014

I cinque ermellini di Palazzo Vecchietti

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Firenze, Palazzo Vecchietti, stemma Vecchietti

Lo stemma con 5 ermellini di argento di cui 4 affrontati e uno in basso su azzurro.
Sorto all'inizio del XV secolo, il Palazzo, a poche decine di metri da Piazza della Repubblica,  apparteneva a una delle famiglie più influenti della città di Firenze, appunto i Vecchietti, citati anche da Dante nel Canto XV del Paradiso. Ma l'anima affascinante che ancora oggi rende suggestivo Palazzo Vecchietti si deve alla ristrutturazione ad opera del Giambologna  (Jean de Boulogne, Douai, 1529 – Firenze, 1608) , commissionata da Bernardo Vecchietti nel 1578 (sulle alcune cornici delle finestre, in alto, si legge BERN VECC, mentre su altre, alternate, l'anno MDVXXVII). Di questa opera sono rimasti intatti una facciata e una figurina portabandiera, un 'Satiro', nominato dai fiorentini anche “Il Diavolino” (lo vedremo tra qualche giorno qui sul blog) .



Prima del grande sventramento di Firenze Capitale d'Italia della fine Ottocento di fronte al palazzo vi era l'omonima piazza, Piazza dei Vecchietti con l'ex-chiesa di San Donato dei Vecchietti  In alto sulla facciata si trovava lo stemma della famiglia Vecchietti, opera del Giambologna, chiesa soppressa nel 1785, venne adibita a magazzino, e infine demolita nel 1892 .





Coordinate:  43°46'17.38"N,  11°15'10.13"E                      Mappe: Google - Bing




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