Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

mercoledì 30 luglio 2014

La 'formazione' di Eva

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Firenze, Campanile di Giotto

"Il Campanile del Duomo di Firenze, opera maravigliosa di Giotto, fu da lui incominciato li 28 di Luglio 1334. Non so perché alcuni pretendono che sia stato inalzato col disegno ma non con l'opera di Giotto, e perciò lavorato dal suo scolare Taddeo Gaddi. L’equivoco avverrà dall'avere il Gaddi continuato il lavoro rimasto interrotto nel 1336 per la morte del maestro.
Giotto lavorò alcuni degli ornati di scultura della Torre, facendo parte di quelle Storie di marmo dove sono i principj delle Arti. Questi veggonsi espressi in tante mandorle, alcune delle quali esagone, altre a foggia di rombo. Nel primo ordine di esse si ravvisano le Storie della creazione d'Adamo, della formazione di Eva, di Adamo che lavora la terra, di Eva che fila, di Giabel ritrovatore della vita pastorale e dei padiglioni o tende, di Giubal inventore degli strumenti da fiato, di Tubalcain primo artefice nei lavorare il ferro ed i metalli, e di Noè autore del vino presso una botte.
Le Storie fin qui avvertite non a Giotto, ma si attribuiscono ad Andrea Pisano. lndubitatamente di Giotto sono quelle, che raffigurano Fidia per esprimere la Scultura , Apollo per la Pittura, Donato per la Grammatica, Platone e Aristotile per la Filosofia: Tolomeo e Euclide per la Geometria e per la scienza degli Astri. Le altre che rappresentano la Musica, la Danza, e la Cavallerizza sono scolpite da Luca della Robbia. Andrea Pisano rappresentò le sette Virtù con i respettivi loro simboli, l’opera della Misericordia, ed i sette Pianeti...."
Da "Marietta de'Ricci ovvero Firenze al tempo dell'assedio racconto storico di Agostino Ademollo e Luigi Passerini - 1841 - pag 622



Tra i bassorilievi del basamento del Campanile, sul lato ovest, vediamo la  creazione di Eva, di Andrea Pisano (1290 -1349)


Coordinate:  43°46'21.93"N,  11°15'20.69"E                            Mappe:     Google   -    Bing


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sabato 26 luglio 2014

In pelliccia tra i gioielli del Ponte Vecchio

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Firenze, Ponte Vecchio

Docile e tranquilla se ne infischia dei gioielli e della pizza.




Coordinate:  43°46'4.91"N,  11°15'11.18"E                   Mappe: Google - Bing



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mercoledì 23 luglio 2014

Il peduccio di sinistra

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Firenze, Piazza della Signoria, Loggia dei Lanzi

Internamente, tutt'intorno alla Loggia dei Lanzi si trovano tre file di alti gradoni utilizzati da secoli dai fiorentini ed occasionali visitatori, nonché turisti, per trovare un po' di conforto alla stanchezza sedendosi ad ammirare  capolavori unici in un'atmosfera particolare. Seduti sui gradoni si guarda avanti incontrando con lo sguardo il Ratto delle Sabine, l'Ercole e il Centauro, Patroclo e Menelao, il Gruppo di Polissena, varie matrone di fattura romana e greca, il Perseo e la Medusa del Cellini e i due leoni che fiancheggiano la scalinata di accesso. Ma se si guarda in alto dal gradino più alto, alla base e congiunzione di due volte a crociera, quella di sinistra e la centrale, appare il massiccio peduccio, pesantemente incombente, minaccioso per certi versi, in una prospettiva come mai raramente  visto. Consumato dal tempo  sia pure in modo minore rispetto al gemello che si trova alla base della terza volta unendosi alla volta centrale. Due figure ieratiche, sedute, affiancate da due personaggi più somiglianti a monaci orientali  sovrappeso che a putti eterei.


Coordinate: 43°46'9.18"N, 11°15'20.11"E                      Mappe:    Google   -   Bing


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domenica 20 luglio 2014

La siepe

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Firenze, panorama


La siepe non separa, unisce, la città alla natura mentre i fiori bianchi danno la sensazione di alleviare la sensazione opprimente di afa in una calda giornata estiva.


Coordinate:   43°45'48.73"N,  11°15'47.92"E                     Mappe: Google - Bing


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mercoledì 16 luglio 2014

Le nuvole del pittore

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Firenze,  Piazza Santa Croce

Guardate con attenzione le nuvole del quadro qui sotto riportato. E' un dipinto di Giovanni Signorini (Firenze 1808 - 1862) detto' il pittore del Granduca' realizzato  nel 1846  dal titolo 'Carnevale in Piazza Santa Croce'. A me sembra che la forma della nuvola che è al centro della nostra foto sia molto simile alla forma della nuvola del dipinto anche se un po' più bassa all'orizzonte. Foto e quadro ci offre l'occasione di un paragone tra lo scorcio di ieri e oggi. A metà Ottocento ancora non era stata realizzata la facciata dall'architetto Niccolò Matas (lavori avvenuti tra il 1853 e il 1863), la rinascimentale cupola della Cappella Pazzi nel Chiostro Grande, sul fianco sinistro della Basilica, era nascosta da un edificio, parte del monastero che delimita due chiostri, ed infine Palazzo dell'Antella, sulla nostra destra, era ed è identico a se stesso. 
Per inciso, Giovanni è il padre del più noto Telemaco Signorini (Firenze, 1835 – 1901).




Aspetto esterno della chiesa
Sopra comoda scalinata, la quale conferisce in bel modo a farla imponente e maestosa, sorge la fronte del tempio, nuda, rozza, annerita dalla ruggine dei secoli, come un'accusa alle discordie cittadine, come un testimonio delle tempeste, delle sventure che travagliarono, che dettero morte alla repubblica.Un grande occhio o finestra orbicolare del diametro di quattordici braccia si apre al sommo della muraglia, e col disegno di Lorenzo Ghiberti con bello artificio di vetri colorati vi è rappresentata Ia deposizione dalla Croce .
Sopra quest'occhio , in prossimità del triangolo che finisce la facciata, scorgesi a mala pena in un altro tondo il nome di Gesù Cristo, significato nel solito monogramma e scolpito in pietra serena. Questo, con licenza de' signori e con divota e solenne processione di popolo, vi fece collocare nel 1437 san Bernardino da Siena, allorché in Firenze e nel contado infuriava il contagio; vi si leggono attorno in caratteri longobardici, appena visibili da basso, le parole: In nomine Jesu omne genu flectatur coelestium, terrestnium et inferorum.
Dentro 1'arco a sesto acuto che corona la porta maggiore,in una nicchia ornata più modernamente, e di stile non bello e discordante colI'edifizio, fu collocata la statua colossale di san Lodovico di casa d'Angiò, poi vescovo di Tólosa (l), colata in bronzo da Donatello, in quella stessa attitudine che la si vede dipinta da Taddeo Gaddi nell'imbotte dei pilastri della cappella Rinuccini che avremo agio di ammirare nell'interno della chiesa. Nulladimeno la fama del celebre artefice non ha fàtto velo al giudicio dei conoscitori; e, quantunque voglia il padre Richa che abbia quella statua a tenersi in pregio perchè procede da uomo di tanto va,lore, sapendo noi che Donatello stesso spregiavala, con piena libertà di parola anche noi la diciamo indegna di lui. D' altra parte, foss' ella di finissimo magisterio, siamo persuasi che nel concetto di Arnolfo non entrassero nicchie sulla facciata, e ...
 
da 'Santa Croce di Firenze illustrazione storico-artistica' di F. Moisé 1845



Coordinate:   43°46'8.14"N,  11°15'41.00"E                     Mappe: Google - Bing


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domenica 13 luglio 2014

Fuori dal Chiostro Grande

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Firenze, Piazza di Santa Croce, ingresso al Chiostro Grande

Un dettaglio dell'ingresso al Chiostro Grande a fianco della Basilica di Santa Croce in Piazza Santa Croce. L'immancabile simbolo, il Giglio, l'immancabile testa di leone tra  foglie d'acanto e i rosoni, tutto valentemente scolpito, insieme ad un, anche lui  immancabile  ospite, che, con i suoi 'rilasci digestivi', contribuisce più delle condizioni atmosferiche e dell'inquinamento, a consumare i plurisecolari monumenti. Il piccione sembra aspettare qualcosa, non certo l'apertura della cancellata  che chiude l'accesso al chiostro e alla Cappella dei Pazzi di Filippo Brunelleschi, come gli umani sotto, in fila sotto di lui, quanto piuttosto le briciole dei panini dei turisti che cadranno fra poco, siamo vicino a mezzogiorno,  sui gradini della Basilica.


Coordinate: 43°46'6.23"N, 11°15'43.27"E                 Mappe:  Google - Bing


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giovedì 10 luglio 2014

Da via della Ninna si entra in Piazza


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Firenze, Piazza della Signoria

La piazza per eccellenza di Firenze è Piazza della Signoria a cui si accede da molte vie. Questo è lo scorcio che appare provenendo da Via della Ninna o dal cortile degli Uffizi. Nel Seicento si scriveva questo.

Ma il Davitte, che è su la ringhiera, vicino alla porta del palazzo, è di mano di Michelagnolo Buonarroti: questa è quella statua tanto famosa al mondo e nobilissima per l’artifizio tanto è per tutto con gran lode ricordata. Era di età di XXIX anni il Buonarroto, quando fece così raro lavoro e così pregiato....Chi vidde mai posamento di piedi così leggiadro e sì virile? Unione di membra così naturale, fattezze di persona così vere, portamento di vita così eroico, atti di braccia, di mani, di gambe così vivi e volto di costume sì dolce e sì divino? Cedano pure gli artefici antichi a così alto sapere, poiché confessano i moderni e tutti gli uomini intendenti sono d’accordo in un volere, cotanto esser sovrano di questa statua l’artifizio, che né il Nilo di Belvedere, né i Giganti di Monte Cavallo, né altra statua di questo tempo possono a così rara perfezzione e così suprema arrivare.
....
Appresso in sul canto del palazzo si veggono le due figure Ercole e Cacco di Baccio Bandinelli (Firenze,  1488– Firenze, 1560) , fatte amendue con singulare artifizio. Oltra l’usato si destò questo sovrano artefice per questi due splendori così luminosi e senza perdersi di animo si mise all’opera e col suo molto sapere operò in guisa, che riluce altresì la sua industria e con tutti e due con somma gloria gareggia nobilmente. ... Come si vede il gran coraggio nel volto di Ercole e la fierezza? Come è pronto il corpo in sua attitudine? Come è vivace il sembiante, come il vigore eroico nella testa, nel petto, nelle braccia et in ogni parte chiaramente si conosce? Il Cacco più raro e più maraviglioso sbattuto in terra, pare che dalla natura sia, non da mano di artefice effigiato: così son vive le membra, così naturali, così vere, che temendo del furore di suo nimico e sgomentato per lo suo fallo, mostra con viva movenza di aspettare il gastigo, che per lo furto ha meritato. In queste due statue i più intendenti artefici fanno sovente gran frutto, imitando con sommo studio il profondo disegno e la fierezza dell’arte, che conoscono in ambendue.

Da "Le bellezze della città di Firenze" di  Francesco Bocchi, 1677


 Coordinate :  43°46'9.20"N,  11°15'21.20"E         Mappe:   Google   -   Bing


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lunedì 7 luglio 2014

Le monete d' oro e d' argento d'Orsanmichele

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Firenze, Orsanmichele

Da Piazza della Signoria e più precisamente dai gradini della Loggia dei Lanzi si vede spuntare la parte più alta di Orsanmichele nella sua veste calda del sole estivo e delle sfumature date dalla sua pietra forte.

Antichissimo è questo posto di cui parleremo colla maggior precisione e chiarezza . La Repubblica Fiorentina avendo stabilito di erigere un luogo per la vendita pubblica del grano, disegnò questo luogo, ove colla direzione di Arnolfo di Lapo fu alzata la Loggia. Il Vasari, che noi tempre seguitiamo, come Autore più vicino, è veridico, parla in questa guisa.
“Era intanto ( Arnolfo ) tenuto il migliore Architetto di Toscana, che non pure fondarono i Fiorentini col parer suo l'ultimo Cerchio delle mura della loro Città 1'anno 1284. , ma fecero secondo il disegno di lui, di mattoni, e con un semplice tetto di sopra la loggia, e i pilatri d' Or San Michele dove si vendeva il grano. “ Questo nome di Or San Michele era assai più antico della Loggia: corre la tradizione, che fino del 750. vi fosse un Oratorio dedicato al Santo Arcangelo; è però certo che nel mille eravi una Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Michele Arcangelo, e detta in Orto, per essere molto vicina ad un Orto; questa Chiesa era Parrocchia, trovandosi molte memorie di que' tempi che dicono, Popolo San Michele in Orto. Le Memorie ci riportano, che i Monaci Cistercensi della Badia di San Silvestro di Nonantola ne avevano il dominio; che da questi poi fu tolta, e la Repubblica se l'aggregò, non sappiamo per qual ragione: la Signoria avendo in seguito bisogno di una Piazza per la vendita del grano, e di stanzoni per conservarlo, e considerato il posto favorevole di Or San Michele, ordinò che si demolire la Chieda, e si facesse la Loggia; ma perché non si perdesse la memoria di Chieda così antica, volle che Arnolfo ne fabbricasse un' altra di contro alla nuova Loggia , che fu l'Oratorio di S. Michele, e che poi acquistò il nome di San Carlo, ... Il porto d' Orsanmichele era altresì un luogo giuridico, e pubblico della Repubblica Fiorentina: ...” .....  
E' varia l' opinione sull'Architetto: la più comune è, che folle Taddeo Gaddi: fu dunque gettata fa la prima pietra a' 29. di Luglio del 1337, presente la Signoria, tutti i Magistrati, ed i Giudici forestieri seguitati da tutta la gente, col Vescovo di que' tempi Francesco da Cingolo: la funzione si fece a nome de' Guelfi, che erano dominanti la Città: vi furono gettate monete d' oro, e d' argento coniate da una parte con l'Edifizio, e con lettere che dicevano: Ut Magnificentia Populi Flor. Artium , et Artificum ostendatur . E dall'altra parte l' Armi della Repubblica, e del Popolo, colla leggenda: Rexpub. et Pop Decus et Honor. A questa funzione si trovò ancora presente l'Ambasciatore degli Aretini , che era un tal Francesco dal Borro , e anch'egli vi buttò a nome della sua Città delle diverse monete piccole....  
 
Firenze antica, e moderna illustrata -Volume v.6 - 1789 - di  Vincenzo Follini   (1759-1836) e Modesto Rastrelli

Coordinate:  43°46'15.05"N,  11°15'17.94"E                      Mappe: Google - Bing


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sabato 5 luglio 2014

Fermare il tempo

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Firenze,  Piazzale Michelangelo


Il Piazzale Michelangelo,  da quando esiste, è la meta di quasi tutti i turisti, sia dei frettolosi sia di quelli che hanno tempo da spendere, per godere il panorama di Firenze. Firenze vista dall'alto, unica, impareggiabile visione da catturare con un'istantanea. Da quando esiste la fotografia qui sono state scattate milioni o miliardi di fotografie. Il luogo è lo stesso da più di cento anni, cambiano i visitatori, cambiano gli abiti inseguendo inesorabilmente le mode che mutano. Si susseguono incessabilmente le stagioni e conseguentemente si trasforma e varia  la limpidezza del cielo ed i colori nell'arco di pochi mesi o poche ore per le condizioni meteo. Fotografare chi fotografa è come fissare in un istante chi crede di fermare il tempo per l'eternità con un click.


Coordinate:  43°45'46.02"N,  11°15'53.49"E                      Mappe: Google - Bing


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mercoledì 2 luglio 2014

I suonatori tra gli stipiti e l'architrave della Mandorla

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Firenze, Santa Maria del Fiore

Come abbiamo visto in precedenza, la Porta della Mandorla è la porta laterale sinistra della fiancata nord del Duomo di Firenze, posta di fronte a via de' Servi, opera monumentale che meglio documenta l'evoluzione della scultura fiorentina tra la fine del Tre e gli inizi del Quattrocento: un frontespizio di marmo in rilievo e intarsiato alto 18 metri, realizzato tra il 1391 e 1422 da maestri di più generazioni tra cui Donatello, Giovanni Tedesco, Lorenzo d'Ambrogio, Niccolo' di Pietro Lamberti, Bernardo Ciuffagni e soprattutto Nanni di Banco. Nanni e i suoi collaboratori realizzeranno questa scena monumentale in 11 sezioni, verosimilmente assemblate in loco dopo il decesso del maestro nel 1421.
Situate in alto, sotto la cornice marmorea, tra gli stipiti e l'architrave del massiccio bel portone ligneo, vediamo due sculture, poco appariscenti, che rappresentano due angeli suonatori, quello di destra intento a suonare un liuto, scultura monca di un braccio sinistro e parte dello strumento a corde, quello di sinistra riprende fiato dopo avere gonfiato la pelle del sacco di uno strumento che assomiglia ad una zampogna.

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Sullo stipite di sinistra, esternamente, ritroviamo altre figurine, putti (senza ali),  intente a suonare strumenti, di nuovo la zampogna, un'altra intenta a suonare una specie di violino più piccolo dello strumento da noi conosciuto oggi, stretto e panciuto, posato sulla spalla sinistra con tanto di archetto appoggiato sulle corde, un'altra ha sulla spalla una viola e l'archetto tenuto con la mano destra. 

Coordinate:  43°46'24.04"N,  11°15'22.62"E              Mappe:  Google    -   Bing


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