Firenze, Piazza Santa Croce, monumento a Dante
La statua di Dante si trova sulla sinistra della facciata della Basilica di Santa Croce. Risale al 1865 ed è opera di Enrico Pazzi (1819-1899).
Il rapporto di Dante con Firenze furono di odio e amore. Nel Canto XXVI dell'Inferno (La Divina Commedia) Dante tratta degli orditori di frode ossia condottieri e politici che non agirono con le armi e con il coraggio personale ma con l'acutezza spregiudicata dell'ingegno. Qui, Dante fa una riflessione sull'ingegno e sul suo utilizzo: l'ingegno è un dono di Dio, ma per il desiderio di conoscenza può portare alla perdizione, se non è guidato dalla virtù.
Invettiva contro Firenze - versi 1-12"Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande
che per mare e per terra batti l'ali,
e per lo 'nferno tuo nome si spande! »
(vv. 1-3)
Quel batter d'ali ricorda una iscrizione di una targa ancora presente sulla facciata del Bargello, probabilmente scritta dal Brunetto Latini:"...qu[a]e mare, qu[a]e terra[m], qu[a]e totu[m] possidet orbem..."
Della targa e della sua iscrizione ne parleremo prossimamente.
Coordinate. 43°46'7.79"N, 11°15'44.05"E
Vedere anche:
- La testa del Marzocco
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