Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 28 maggio 2018

Il cortile di Palazzo Bartolini Salimbeni



Firenze, Piazza Santa Trinita, Palazzo Bartolini Salimbeni

Il 27 maggio in occasione della lodevole "Giornata nazionale delle dimore storiche" voluta da A.D.S.I (Associazione Dimore Storiche Italiane) , sono stati aperti al pubblico gratuitamente o solo per questa occasione i giardini e i cortili di 100 dimore in tutta la Toscana da Firenze alla Val d’Orcia.

Ne abbiamo approfittato per entrare nel cortile di Palazzo Bartolini Salimbeni noto anche per la scritta incisa su tutte le finestre del primo e secondo piano della facciata il motto della famiglia Salimbeni "PER NON DORMIRE". Motto che si tramanda sia nato da un aneddoto vero o falso di come all'origine della sua famiglia, il capostipite, mercante di sete, avesse fatto fortuna grazie ad uno stratagemma messo all'opera durante un banchetto contro i suoi concorrenti drogandoli con l'oppio mescolato nel vino (l'oppio è estratto lai semi del papavero di cui vi sono appunto le rappresentazioni) riuscendo in tal modo ad accaparrarsi da solo il monopolio di un grosso affare e generando così la sua grande ricchezza.


Il palazzo fu edificato da Baccio d'Agnolo (Firenze 1462, Firenze 1543) tra il 27 febbraio 1520 ed il maggio 1523. 


Nel cortile si possono ammirare gli sgraffiti a grottesco di Andrea di Cosimo Feltrini (1477-1548) che eseguì dopo avere studiato in Roma le rovine affrescate della Domus Aurea, il famoso Palazzo d\ Nerone. che erano state appena scoperte e chiamate dal popolo grotte da cui lo stile che ne prese appunto il nome. In essi il motivo dei papaveri ed il motto appaiono ripetutumente.

La famiglia Bartolini Salimbeni abitò fino al 1839 allorché il Palazzo fu trasformato nell'Hotel du Nord in cui soggiornarono illustri personaggi in visita a Firenze fra cui gli scrittori Henry James (Ritratto di signora) ed Herman Melville (Moby-Dick) e molti altri. Passò nel 1863 in proprietà dei Principi Pio di Savoia che lo divisero in varie proprietà per essere poi riunificate dal Marchese Salina Amorini Bolognini ed attualmente è dei suoi discendenti, i Principi Colonna di Stigliano che nelle ultimi decadi lo hanno mantenuto effettuando con notevoli sacrifici molti restauri e ristrutturazioni.



Coordinate:  43°46'12.65"N,  11°15'5.11"E                     Mappe: Google - Bing




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lunedì 21 maggio 2018

Non dall'ambizione di un potente





Firenze, Duomo

"Ha la storia in questa piazza di che meditare sull'indole di quei tempi, nei quali non dalla soverchia ricchezza di un privato, né dall'ambizione di un potente, ma sibbene dal patriottismo dei cittadini trassero tanto lustro le belle Arti. Arnolfo, Giotto, e l' Orgagna non ebbero mecenati, ma intesero con l'ingegno a tradurre in opera il concetto di un popolo libero e dovizioso per le arti dell'industria e che in mezzo alle guerre ed alle discordie donar sapeva il frutto dei suoi sudori perchè la fiorentina Repubblica ornata fosse di monumenti che il fastoso principato mediceo non potesse giammai emulare.
Molto angusta fu in principio questa piazza, in più, tempi venne poi ampliata, e nel 1826 atterrata essendo dalla parte di Mezzogiorno una parte della Canonica che occupava quello spazio circoscritto per memoria con i piccoli quadratini intarsiati nel marmo bianco, venne ad avere una superficie quadrata di braccia 37618."  Da Il Fiorentino istruito nelle cose della sua patria - Cavagna Sangiuliani di Gualdana, Antonio, conte, 1843-1913

Coordinate:  43°46'23.78"N,  11°15'20.18"E                      Mappe: Google - Bing


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martedì 1 maggio 2018

I 1.000 anni di San Miniato al Monte





Firenze, San Miniato al Monte

Era il 26 o il 27 del mese di Aprile del 1018 quando fu aperta al culto la basilica di  San Miniato al Monte, cinque anni dopo la posa della prima pietra avvenuta nel 1013 per volere di Aliprando ["... uno certo messer Alibrando cittadino e vescovo allora di Firenze, fece cominciare a edificare la grande e bella chiesa di detto Saminiato, con li belli marmi, come oggi si vede, e si cominciò nel detto millesimo " dal Diario Fiorentino di Agostino Lapini dal 252 al 1596] sul colle che domina Firenze intitolandola al martire, esule armeno, che intorno al 250 d.C. fu decapitato  per volere dell'imperatore romano Decio .


L'interno





La Cripta




Coordinate:  43°45'34.33"N,  11°15'54.01"E                     Mappe: Google - Bing 





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