Firenze, Piazza del Duomo
Sono apparentemente solo dei semplici pilastri che girano intorno al Duomo per sorreggere una ringhiera di ferro. Ma anche questi manufatti hanno antefatti e una una storia da raccontare come quasi tutto quello che vediamo a Firenze. Eleganti seppur massicci e robustissimi, poggiano su una base pressoché cubica sulla quale si trova un dado ottagonale a sostegno di una forma allungata attorcigliata su se stessa ricordando in qualche modo alcuni pilastri marmorei, policromi, della Cattedrale. Su alcuni di questi pilastri in ferro o ghisa si riscontra qualche accenno, ma non troppo evidente considerando i quasi due secoli di esposizione agli elementi atmosferici e inquinamento, al consumo e alla ruggine si legge, proprio sulla base, l'anno di fabbricazione e la provenienza, la fucina che li ha prodotti.
IMPERIALE E REALE
FONDERIA
DI
FOLLONICA
AN
1836
Una fortunata ricerca ci permette di risalire alla questione antica. Leopoldo II di Toscana (1797 – 1870) dà il via alla grande bonifica maremmana conquistando terra all'agricoltura e al pascolo, e per tale opera è da considerare il padre della Follonica moderna (1832). Ma lo stesso Granduca volle far diventare Follonica il centro dell'Imperiale e Reale Amministrazione delle Miniere di Rio e delle Fonderie del Ferro di Follonica (IRAMFF) avviando un intenso programma di rinnovamento tecnologico degli impianti. Follonica divenne uno dei più moderni e funzionali poli della siderurgia a livello nazionale i cui echi e retaggio giunge fino ai nostri giorni insieme alla vicina Piombino.
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