Firenze, Via del Prato di Ognissanti 3r
All'inizio di via del Prato, via che porta fuori città attraverso l'omonima Porta a Prato, c'è una Loggia edificata in pietra tra il 1819 e 1827 la Loggia Reale denominata anche Loggia Granducale o Terrazzino Reale. Su progetto dell'architetto Luigi de Cambray Digny (Firenze, 1778 – Firenze, 1843), in sostituzione di una precedente struttura in legno eretta per consentire alla corte granducale di assistere alla corsa dei barberi, nel periodo in cui questa aveva 'le mosse' presso la Porta al Prato.
Da:
Marietta
de' Ricci, ovvero Firenze al tempo dell'assedio: Racconto Storico,
Volume 4 Di Agostino Ademollo (1799-1841), Luigi Passerini
(1816-1877) – Pubblicato 1845
In
oggi le Corse Dei Barberi si
fanno nella strada che dalla porta al Prato conduce alla porta alla
Croce. Per questo a comodo maggiore della Corte del Granduca, sulla
piazza del Prato nell' angolo che conduce alla Porticciuola, fu
edificato un terrazzo con somma eleganza adornato di architetture in
pietrame, dietro il disegno del Cavaliere Conte Luigi De Cambray-Digni , e fu ornato di pitture eseguite dal Professore Luigi
Ademollo mio padre.
La
corsa di S. Anna fu soppressa; quella di San Vittorio è stata
rimessa alla Domenica nell'ottavario di Giovanni; così le tre corse
principali di Barberi che si fanno in Firenze cioè di S. Giovanni,
di S. Pietro e di S. Vittorio si eseguiscono in otto giorni con
maggiore spasso dei cittadini e dei forestieri. Altri due palj si
facevano in Firenze nei primi due giorni di Agosto, ordinati da
Cosimo I per umiliare i Fiorentini e rammentare le disfatte degli
amici della libertà a Gavinana, a Montemurlo e a Marciano. Il primo
giorno il palio era corso dagli Asini che si facevano partire da
Annalena per giungere alla Colonna di S. Felice. Ivi era inalzata un'
antenna dalla quale pendevano due paperi che si donavano a chi primo
giungesse a staccarli. L'indomani nel solito luogo correvasi il palio
dei cavalli. La dinastìa Lorenese appena giunse al trono della
Toscana abolì questi palj che più degradavano coloro che gli
ordinarono e gli tollerarono, che la memoria dei valorosi periti, in
difesa della santità dei proprj diritti. Accanto al Terrazzo del
Principe sul Prato, quella lunga fila di case tutte ad un' ordine fu
edificata sopra alcuni Tiratoj dell'arte della Lana sotto Cosimo I,
che le incommendò nell' ordine di S. Stefano.
Di
faccia, il Casino Corsini appartenne agli Acciajoli. Uno spedale era
nel luogo del Convento soppresso Di S. Anna, dove vennero le donne di
Verzaja fuori della porta San Frediano, dopo che fu rovinato il loro
Convento nell'occasione dell'assedio.
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