Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

venerdì 28 maggio 2010

Il “non finito”


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Firenze, Piazza Pitti, Scultura in legno

Giuseppe Gavazzi è ospite in questi giorni di Villa Bardini come scultore fra i massimi del nostro tempo: la stessa Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino ha voluto un'opera nel piazzale di Palazzo Pitti per richiamare l'attenzione su questo evento espositivo. Il “non finito” di questi legni richiama ed evoca da vicino a un'altra stagione della più grande storia dell'arte, quella di Michelangelo.



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1 commento:

  1. Il "non finito" è la caratteristica del genio. Come il "non luogo", il "non nome", il "non tempo", ecc... L'astuto Ulisse crea un "non nome", Nessuno, per ingannare Polifemo, e un "non luogo", il cavallo di legno, per ingannare i troiani. Queste entità frutto di processi ricorsivi, giochi di specchi, sono state usate, anche da Gesù e Leonardo da Vinci. Michelangelo nella scultura, la sua arte preferita è ancora insuperato. Michelangelo uso "giochi di specchi" anche negli affreschi della Cappella Sistina, e per rimandi tra Volta e Giudizio. fCfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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