Firenze, Museo del Bargello, il Verone
La grande scultura marmorea raffigurante Giasone fu eseguita da Pietro Francavilla (1548-1615), primo allievo e collaboratore di Giambologna, verso il 1589 su commissione di Giovanni Battista Zanchini. L'eroe mitologico è raffigurato con il vello d'oro conquistato al drago, ucciso ai suoi piedi. La statua, alta 2,80 metri, proviene da Palazzo Ricasoli Firidolfi di Via Maggio non lontano da Ponte Santa Trinita.
Pietro Francavilla, nome italianizzato del belga Pierre Francheville o Franqueville (Cambrai, 1553 circa – Parigi, 1616), è stato uno scultore francese, che apprese a Firenze lo stile manierista e lo esportò in Francia.
Situata su un alto piedistallo la scultura è coronata dalla volta a crociera dagli evidenti costoloni finemente dipinti ma soprattutto dai gigli dorati su sfondo azzurro e dagli stemmi. Il Giglio rosso su sfondo bianco, la croce rossa in campo bianco che rappresenta le insegne del popolo fiorentino, lo stemma partito verticalmente tra bianco e rosso che rappresenta il legame tra Fiesole e Firenze ed infine l' aquila rossa in campo bianco che artiglia un drago verde che è lo stemma di Parte Guelfa. Si arriva qui nel loggiato aperto, Verone, del Bargello al primo piano, storditi dalla visone degli ammalianti capolavori del 'Salone di Donatello e della Scultura del Quattrocento', trovandoci qui ad ammirare altre opere indimenticabili, Oltre al Giasone di Francavilla troviamo marmi e bronzi del Giambologna, di Pierino da Vinci (nipote di Leonardo), dell'Ammannati, di altri anonimi artisti fiorentini o toscani, di Valerio Cioli (1529 circa - 1599), di Baccio Bandinelli
(Firenze, 1488– Firenze, 1560)
, del Moschino.
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