Firenze, San Miniato a Monte
Leggiamo un brano dal "Diario Fiorentino di Agostino Lapini dal 252 al 1596", pubblicato per la prima volta nel 1900 a cura di G.O. Corazzini, che riguarda San Miniato a Monte.
Morte di Santo Miniato e del miracolo che mostrò.
252 delli anni di Cristo. Decio Imperator Romano essendo per diporto venuto qui in Firenze, come pagano perseguitava li cristiani : et intendendo la gran santità di santo Miniato, figliuolo del Re d' Erminia, lo fece decapitare. Qual santo Miniato abitava in sul monte dove è posta la chiesa di Saminiato, fuor della porta Saminiato, dove in quel tempo era una gran selva e gran bosco, e si chiamava detta selva Arisbotto : dove era una chiesetta intitolala santo Piero, dove detto santo faceva le sua orazione. E per miracolo grandissimo, detto santo, quando fu decapitato, con le sua proprie mani si pose la sua testa sopra lo imbusto, e camminando con i sua proprij piedi, arrivò a il luogo proprio dove dimorava, et a dove è oggi la chiesa di Saminiato detta ; et arrivato nel detto luogo, rese la sua santa anima a Dio, e li fu sepolto. E di poi nelli anni di Cristo 1013, uno certo messer Alibrando cittadino e vescovo allora di Firenze, fece cominciare a edificare la grande e bella chiesa di detto Saminiato, con li belli marmi, come oggi si vede, e si cominciò nel detto millesimo (1). Et a di 26 d' aprile, per comandamento del molto catolico e santo imperatore Arrigo secondo di Baviera, e della sua moglie imperatrice Santa Cunegonda, sopra la detta muraglia fu fatta l'Arte di Calimara della città di Firenze.(2)
1 Cfr. Villani, Cronica, Libro I: cap. LVII.
2 Vuol dire il Cronista che il detto Imperatore ordinò che l'Arte di Calimala soprintendesse alla edificazione della muraglia cioè della chiesa di San Miniato.
252 delli anni di Cristo. Decio Imperator Romano essendo per diporto venuto qui in Firenze, come pagano perseguitava li cristiani : et intendendo la gran santità di santo Miniato, figliuolo del Re d' Erminia, lo fece decapitare. Qual santo Miniato abitava in sul monte dove è posta la chiesa di Saminiato, fuor della porta Saminiato, dove in quel tempo era una gran selva e gran bosco, e si chiamava detta selva Arisbotto : dove era una chiesetta intitolala santo Piero, dove detto santo faceva le sua orazione. E per miracolo grandissimo, detto santo, quando fu decapitato, con le sua proprie mani si pose la sua testa sopra lo imbusto, e camminando con i sua proprij piedi, arrivò a il luogo proprio dove dimorava, et a dove è oggi la chiesa di Saminiato detta ; et arrivato nel detto luogo, rese la sua santa anima a Dio, e li fu sepolto. E di poi nelli anni di Cristo 1013, uno certo messer Alibrando cittadino e vescovo allora di Firenze, fece cominciare a edificare la grande e bella chiesa di detto Saminiato, con li belli marmi, come oggi si vede, e si cominciò nel detto millesimo (1). Et a di 26 d' aprile, per comandamento del molto catolico e santo imperatore Arrigo secondo di Baviera, e della sua moglie imperatrice Santa Cunegonda, sopra la detta muraglia fu fatta l'Arte di Calimara della città di Firenze.(2)
1 Cfr. Villani, Cronica, Libro I: cap. LVII.
2 Vuol dire il Cronista che il detto Imperatore ordinò che l'Arte di Calimala soprintendesse alla edificazione della muraglia cioè della chiesa di San Miniato.
Agostino Lapini (Firenze, 28 ottobre 1515 - 18 settembre 1592)
Nessun commento:
Posta un commento