Firenze, Piazza del Duomo
"Tra le feste religiose che sono in uso
tra noi è notabile quella del Sabato Santo, detta volgarmente lo
scoppio del carro. La tradizione racconta che Pazzino dei Pazzi,
salito il primo sulle mura di Gerusalemme nella crociata del 1088, n'
ebbe in premio da Goffredo l'arme dei Buglioni e alcune scaglie della
pietra del Santo Sepolcro, le quali recate in Firenze servirono ad
accendere il fuoco benedetto. Ma Giov. Villani narra soltanto che «il fuoco benedetto nel Sabato Santo si spande per tutta la città, al
modo che si faceva in Gerusalemme, che per ciascuna casa andava uno
ad accenderlo, e da quella solennità venne alla casa dei Pazzi la
dignità che hanno sulla gran facellina, intorno fa di 150 anni, per
un loro antico nomato Pazzo, forte e grande della persona, che
portava maggior facellina che null'altro, et era il primo che
prendesse il fuoco santo, e poi gli altri da lui.» Comunque
siasi, pare che i Pazzi per trasportare il fuoco sacro alle case dei
cittadini usassero in seguito un carro, il quale divenuto sempre più
grande e carico d'ornamento, giunse a tal mole da esservi bisogno di
quattro buoi per tirarlo. Questo carro corredato di mortaletti è
condotto la mattina del Sabato Santo sulla Piazza del Duomo davanti
alla porta di mezzo della Cattedrale, e vien tirata una corda dal
carro al coro, perché vi scorra sopra la colombina: dopo di essa si
accendono i fuochi artifiziali. Questo segue quando la messa è
giunta al Gloria, ed allora allo scoppio dei mortaletti si uniscono
le grida festose della moltitudine e il suono di tutte le campane
della città sciolte dopo lungo silenzio. Quindi lo stesso carro vien
condotto al Canto de' Pazzi, ove s'incendia il rimanente dei fuochi
artifiziali.
Da 'Notizie e guida di Firenze e suoi
contorni' - Emanuele Repetti, 1841
Ai giorni nostri il tradizionale 'Scoppio del Carro' si svolge nel giorno di Pasqua tra le 10 e le 11 del mattino. Il Brindellone, questo è il nome che i fiorentini hanno dato al Carro e da questo per estensione ad ogni essere umano che abbia un incedere barcollante e incerto, è stato portato dal suo ricovero in Via del Prato sin tra il Battistero e il Duomo da due coppie di buoi addobbati a festa. La tradizione vuole che giochi pirotecnici siano innescati dal volo di un razzo a forma di Colombina che dall'altare del Duomo arriva fino al Carro. Sin dai tempi antichi i fiorentini traggono auspici favorevoli o meno sui raccolti e l'umana convivenza per l'anno nuovo a seconda di come sia andato il volo della Colombina. Quest'anno sarà un anno favorevole considerando che l'innesco è arrivato a destinazione senza intoppo accendendo i fuochi, anche se non si è attivata la girandola sulla sommità del Carro non permettendo di aprire i tre piccoli gonfaloni. Si sono aperti il gonfalone dell'Opera del Duomo e della famiglia dei Pazzi ma è rimasto chiuso e un po' sbruciacchiato quello con il giglio rosso in campo bianco, simbolo di Firenze. Ma su questo specifico intoppo niente dice la tradizione e nulla incide sugli auspici ottimistici.
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