Firenze, Via degli Alfani, Palazzo Giugni
Visitando il Museo degli Innocenti, cosa che consiglio di fare, si può salire al quarto piano dove, oltre a ristorare il corpo con i servizi di un locale dispoto tra i porticati, si può godere una vista unica ad est e a sud con un'insolita angolatura della cupola del Brunelleschi e del campanile di Giotto. A metà strada, quindi sud-est, l'occhio cade su un palazzo la bella loggia all'ultimo piano situata sul retro del palazzo che conferisce al prospetto un carattere quasi di villa. Il palazzo fu progettato da Bartolomeo Ammannati (Settignano, 1511 – 1592) su commissione di Simone di Firenzuola, realizzato sui terreni già di proprietà di un monastero di monache camaldolesi (Santa Margherita delle Romite di Cafaggiolo) tra il 1570 e il 1577 circa. Nel 1640 la proprietà passò per via ereditaria ai Giugni e nel 1691, in occasione del matrimonio tra Niccolò Giugni e Luisa Giraldi, fu ampliata con l'aggiunta di due ali laterali e di una grotta e arricchita, al piano nobile, da una galleria. Vari furono successivamente i proprietari, adesso è sede ci circoli, sindacati, ma sempre monumento a interesse nazionale.
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