Firenze, Piazza del Duomo 6/1
Sulla facciata del palazzo in piazza del Duomo è stata messa nel 1886 una lapida per volontà del Circolo Fiorentino degli Artisti allo scopo di onorare la memoria del sommo artista Donatello nel cinquecentesimo anniversario della nascita. Il vero nome di Donatello era Donato di Niccolò di Betto Bardi (Firenze, 1386 – Firenze, 13 dicembre 1466).
IL
CIRCOLO FIORENTINO
DEGLI
ARTISTI CELEBRANDO
IL
QVINTO CENTENARIO DELLA
NASCITA
DI DONATELLO QVI
NELLE
CASE GIÀ DEI TEDALDI
DOVE
FVRONO LE BOTTEGHE
DEL
SOMMO SCVLTORE QVESTA
MEMORIA
PONEVA IL XXVII DI
DICEMBRE
M · DCCC · LXXXVI
Nella stessa lapide si fa riferimento alle botteghe situate nelle case dei Tedaldi dove operò Donatello ma in realtà questo palazzo che vediamo oggi, Naldini del Riccio, fu costruito al posto di quelle che erano fino al 1427 le due case di proprietà della famiglia Tedaldi quindi oramai scomparse da secoli. Sula proprietà passata ai Naldini che avevano acquistato a partire dal 1532 si iniziò la costruzione dell'odierno palazzo su disegno di Pier Francesco Silvani (Firenze 1620 – Pisa 1685), poi portato a compimento dall'architetto Pietro Paolo Giovannozzi tra il 1726 e il 1732. Sembra che nelle case oramai scomparse vi lavorarono oltre che Donatello anche Michelozzo (Firenze, 1396 – Firenze, 1472), ovvero Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi, intorno all'anno 1433 e poi nel 1498 Giuliano (Firenze, 1445 – Firenze, 1516) e Antonio (Firenze, 1484 – Terni, 1546) Giamberti, detti da San Gallo, celebri intagliatori in legno ed architetti civili e militari fiorentini, pagando la pigione a Lattanzio di Francesco Tedaldi per la bottega di questa casa che rimaneva sull'angolo di mezzogiorno.
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