Firenze, Santa Maria Novella
Siamo entrati nella maestosa penombra di Santa Maria Novella dall'entrata laterale situata sulla navata di destra dopo avere percorso il perimetro il Chiostro degli Avelli, cimitero annesso alla basilica. Ciò che appare subito, entrando, è il grande Crocifisso, attribuito a Giotto (1267 circa – 1337), di quasi 6 metri per quattro che pende dalla volta a crociera centrale della navata mediana. Ombre e penombre, luci policrome che cadono leggere dalle vetrate per accendere di luce e rischiarare navate, cappelle, intarsi, cornici, quadri, affreschi, statue, gruppi marmorei. altari, sepolcri, figure di uomini e donne vissuti in un non recente passato che hanno davvero calpestato il suolo di una Firenze illustre, ricca, sontuosa, dedita al commercio, all'arte, alla scultura, alla pittura, all'architettura, alla scienza.
Nella foto in alto vediamo vetrate che filtrano la luce solare per arricchire ancor di più, qualora ce ne fosse bisogno, il pulpito. Il pulpito su progetto di Filippo Brunelleschi (1377 - 1446), è stato eseguito da Giovanni di Pietro del Ticcia, con i bassorilievi di Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano (1412 - 1462) e gli Ornamenti di Giuliano di Noeri e Bartolo d' Antonio. I riquadri raccontano l'Annunciazione, l'Adorazione, la Presentazione di Gesù al tempio, l'Assunzione di Maria.
Nella foto in alto vediamo vetrate che filtrano la luce solare per arricchire ancor di più, qualora ce ne fosse bisogno, il pulpito. Il pulpito su progetto di Filippo Brunelleschi (1377 - 1446), è stato eseguito da Giovanni di Pietro del Ticcia, con i bassorilievi di Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano (1412 - 1462) e gli Ornamenti di Giuliano di Noeri e Bartolo d' Antonio. I riquadri raccontano l'Annunciazione, l'Adorazione, la Presentazione di Gesù al tempio, l'Assunzione di Maria.
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