Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 15 giugno 2015

I Signori Otto proibiscono che dietro il Castellaccio si possa...

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Firenze, Via degli Alfani, Signori Otto

All'angolo di via degli  Alfani corrispondente all'edificio oggi situato al numero 47, ma che alla fine dell'Ottocento era il 37, si trova murata una targa con un'iscrizione dei Signori Otto di Guardia e Balia. Già al tempo di  Francesco Bigazzi non tutta l'iscrizione era leggibile come rileviamo dalla trascrizione a pagina 363 del suo libro intitolato  Iscrizioni e memorie della città di Firenze pubblicato nel 1887  . 


LI SS. OTTO PROHIBISCONO CHE
DALLA PORTA DEL CONVENTO DE'
MONACI DEGLI ANGIOLI SINO AL CA
STELLACCIO NON SI POSSA ORINARE
NE FARE SPORCITE DI SORTE ALCVN
A . SOTTO PENA DI SCVDI DVE E DVE
TRATTI .............................A CIASCVNO
E DELL .......................................MDCXX.

"Essendo la pietra molto corrosa non si leggono alcune parole; ma possono ben sottintendersi nelle di fune, o di corda. "

Come vediamo dalla foto in alto, la situazione è peggiorata, la consunzione del tempo agisce imperterrita, e si sono perse altre lettere particolarmente in corrispondenza della zona già interessata dall'usura già più di un secolo fa.

Ma cosa è questo 'castellaccio' nominato nella targa? E' lo stesso Bigazzi che ce lo chiarisce.

"E nelle altre arbitrio del Magistrato. Questo Bando ordina il rispetto alla Chiesa ed al Convento de' Monaci di S. Maria degli Angioli, che trovasi a cinquanta metri da questo Bando, e della quale fu fondatore nel 1296 Fra Guittone di Viva di Michele d'Arezzo. I Monaci, essendosi ridotti in iscarsissimo numero, furono, non sono molti anni passati, fatti sloggiare; e la loro Chiesa profanata ed il Convento sono oggi annessi allo Stabilimento dell'Arcispedale di S. Maria Nuova.
Alla strada, posta dietro alla Via de' Servi dal lato di levante, détte nome di Via del Castellaccio non già un castello diroccato, ma bensì il Tempio degli Scolari restato non finito e che il popolo chiamò il Castellaccio dalla forma ottagonale. Era questo tempio un lavoro pregiatissimo del Brunellesco [Filippo Brunelleschi (Firenze, 1377 - 1446)] ordinato dai Consoli de' Mercadanti, esecutori testamentari di Matteo degli Scolari, il quale nel 1424 lasciò il suo patrimonio per l' erezione dì questa Chiesa. La Repubblica si servi degli assegnamenti per la guerra di Lucca, e la fabbrica restò sospesa ed imperfetta, come la vediamo oggi".


Coordinate:  43°46'31.03"N,  11°15'37.29"E                     Mappe: Google - Bing




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