Firenze, Piazza della Santissima Annunziata
Abbiamo già conosciuto le opere di Pietro Tacca (Carrara 1577 – Firenze 1640) presenti qui nella piazza della Santissima Annunziata e altrove (Porcellino). Nato a Carrara da famiglia benestante. Pietro si innamorò dell'arte del disegnare e modellare accrescendo particolarmente questo suo amore quando ebbe l'avventura di restare rinchiuso, giovinetto, per una notte intera, nello studio di alcuni scultori nella sua città natale, passando il tempo a copiare i lavori che qui erano raccolti : "... contento di sua disgrazia andava consumando quel giorno modellando, o scolpendo ". Si racconta che un amico di famiglia, "scultore, Jacopo Piccardi maestro scarpello da Rovezzano", intercedesse affinché il Giambologna (Jean de Boulogne, Douai, 1529 – Firenze, 1608) lo accogliesse tra i suoi discepoli a Firenze- Grazie agli insegnamenti di questo grande maestro cominciò la sua fortunata carriera, essendo richiesto dai Granduchi fiorentini, dai Savoia, dal re di Francia, dal re di Spagna ecc.
"... dichiarò, che da indi innanzi dovesse la solita provvisione già assegnatagli servire per solo suo trattenimento a quella Corte, e che ogni opera, che e’ fosse per condurre dovesse essergli pagata per istima di periti, siccome troviamo, che fu dipoi sempre praticato particolarmente nelle due fonti di metallo destinate situarsi in sul molo di Livorno presso alli soprannotati colossi, per far acqua alle galere; al che essendosi per ragioni che a noi non sono note forte apposto, e contro il gusto del Tacca Andrea Arrighetti provveditore delle fortezze, e soprintendente delle fabbriche, fu poi dato loro luogo in Firenze, in sulla piazza della Santissima Nunziata ..... Ridusse anche a bella pratica il gettare di pezzi, e particolarmente nell’ occasione d’ incontrarsi certi sottosquadri, ne’ quali difficil cosa è il lavorare, e rinettare. e cosi gettando quelle parti spiccate con aggiungervi poi nuovo getto le commetteva, Usò sifatte diligenze , ed artifizj in ogni sua opera, ma particolarmente nel sopraddetto cavallo per Ispagna, e nell’ Arpie delle fonti della Nunziata, nelle quali le ritorte code son gettate di per se, e poi attaccate; onde è che a chi tal cosa non è nota fa parere impossibile, che elle possano essere state lavorate, e rinette in ogni parte con tanta pulitezza; inventò anche non più usate composizioni per far le forme per gettare il metallo, ed in somma tale fu la sua perizia in questo particolare del Getto, che trovandosi egli in Roma nella compagnia di S. Benedetto l’anno del Giubbileo 1625. abboccatosi col Bernino, assai notizie gli diede intorno a ciò, le quali da quel grande artefice furon molto gradite .... E finalmente Bartolommeo Salvini e Francesco Maria Bandini, che del 1627 si trovarono a dar principio all’ Arpie per le fonti di Livorno, che poi furon poste a Firenze nella piazza della Santissima Annunziata, come sopra accennammo..."
Si consiglia di cliccare sull'immagine per ingrandire
Da Opere di Filippo Baldinucci: Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua - Di Filippo Baldinucci (1665-1717), Domenico Maria Manni (1690 – 1788) - Edizione 1812
Nessun commento:
Posta un commento