Firenze, via degli Alfani / via del Castellaccio
La Rotonda del Brunelleschi (Firenze, 1377 - 1446) è conosciuta con altre denominazioni: Rotonda di Santa Maria degli Angioli, tempio degli Scolari, Castellaccio.
"... Finalmente resta da osservarsi il
principio di un Tempio dalla banda di Ponente sull'angolo del
Castellaccio. Conviene ancor qui sentire il Vasari, che dice . „
Fece ( Filippo Brunellesco ) il modello del bizzarrissimo Tempio
degli Angeli, per la nobile Famiglia degli Scolari, il quale rimase
imperfetto, e nella maniera che oggi si vede, per avere i Fiorentini
spesi i denari, che perciò erano in sul Monte, in alcuni bisogni
della Città , o come alcuni dicono nella guerra, che già ebbero co'
Lucchesi, nella quale spesero ancora i denari, che similmente erano
stati lasciati per la Sapienza, da Niccolò da Uzzano (Firenze, 1359 – 1431). E nel vero, se
questo Tempio degli Angeli si finiva, secondo il modello del
Brunellesco, egli era delle più rare cose d'Italia, perciocché
quello che se ne vede, non si può lodare a bastanza. Le carte della
Pianta, e del finimento del quale Tempio a otto facce, di mano di
Filippo, è nel nostro Libro, con altri disegni del medesimo.„ Ora
devesi sapere in schiarimento di quanto dice il Vasari, che Matteo di
Stefano delli Scolari Cavaliere e Despoto di Rascia, dice il
Migliore, aveva con suo Testamento dell' anno 1426. fatto nella Città
di Varadino, disposto che si dovesse erigere un Monastero all' Ordine
di Camaldoli; e similmente Andrea di Filippo Scolari Vescovo di
quella Città un altro della stessa Regola; e siccome l' esecuzione
di ciò fu lasciata a Pippo Spano delli Scolari Conte di Temesvar,
egli che dovè tornare in Ungheria ne assegnò la cura all'
Università de' Mercatanti detta di Calimala; questi Consoli
considerata però la spesa nel fare due edifizi di tanto rilievo, e
che il danaro assegnato non era bastante , ottennero da Papa Martino
V. , per mezzo di D. Ambrogio Generale de' Camaldolesi, la dispensa,
che in vece di due Monasteri si formasse un sacro Tempio con la
massima decenza, e così fu principiato il suddetto Tempio, come dice
il Vasari , e che porta altresì la causa dell' essere rimasto
imperfetto . Perché si mantenga la memoria di questa magnifica
Fabbrica, diremo, che doveva essere di forma ottagona, da collocarsi
in ciascheduno de' lati una Cappella, e che il diametro suo si
distendesse 30. braccia, e dal piano alla sommità , che si doveva
serrare a cupola con lanterna sopra, si sarebbe alzata fino in 46.
Vi
è ricordo che il Gran-Duca Cosimo I. ebbe in pensiero di terminare
questa fabbrica, ed in vece di sacro Tempio ridurla per sala dell'
accademia del disegno; ma questa sua grandiosa intenzione fu impedita
da altre circostanze . E con dispiacere si può soggiungere ora, che
questa Fabbrica lasciata alla discrezione delle ingiurie del tempo, e
senza alcuna maniera di riguardo è danneggiata grandemente, e va
senza dubbio a perdersi. ..."
Da Firenze antica, e moderna illustrata, Volume 4 - Di V. Follini,M. Rastrelli -1792 - pgg 88 / 90
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