Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 19 maggio 2014

Il nuoto e la zuffa giocosa nella grotta

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Firenze, Palazzo Pitti, la Grotta di Mosè


"...Accanto all'Ercole appoggiato alla sua clava, con la pelle del Leone Neméo in ispalla ... in mezzo una grotta di figura ovale , dentro di cui havvi una spaziosa peschiera d' acqua viva mantenutavi da uno zampillo di fontana, che dal bel mezzo delle acque sorge all'altezza di circa 10 braccia . Grazioso è il vedere come alcuni putti di marmo vi sieno stati distribuiti a fior d'acqua in atto di nuotare. Le mura interne della grotta incrostate sono a mosaico, e la volta dipinta di vivace colorito esprimente nel mezzo di essa una Fama, vien sostenuta da 16 colonne di pietra forte, le quali sono framezzate da varie e buone sculture . Mirasi di faccia all' ingresso della grotta una bella statua di porfido dell' altezza di circa 5 braccia rappresentante un Mosè, opera in gran parte del valente scultore Raffaello Corradi. Dicesi in gran parte, imperciocchè esisteva già a'suoi tempi il torso antico di quella statua che è di porfido orientale, senza essersi mai saputo in qual modo fosse venuto in potere della casa Medici. A. questo torso fece egli dunque le gambe, le braccia e la testa, la quale immaginò di farla posare per mezzo di una vite, onde potesse ad ogni occorrenza agevolmente levarsi e rimettersi . Vedonsi pure qua e là nell' interno di questa grotta medesima altre quattro statue di marino che esprimono quattro diversi simboli corrispondenti alle virtù o uffizj di Mosè e sono, la Legislazione, l'Imperio, la Carità, e lo Zelo per l'onor di Dio. La Legislazione figurata viene in una femmina vestita tutta di lungo manto con le Tavole della legge, ed è lavoro assai stimabile di Antonio Novelli. Havvi dirimpetto a questa la statua di Gio. Batista Pieratti rappresentante lo Zelo con alcuni segni caratteristici di questa Virtù, siccome coi loro respettivi le altre due statue denotanti la Carità, e l'Imperio, scolpite da Domenico Pieratti fratello del summentovato. Nelle due laterali testate di queste concavità sono state disposte due nicchie con belle vasche di mistio di Seravezza, e sopra di esse dalla parte del muro due delfini di bronzo , i quali insieme avviticchiando le loro code, sostengono un'altra vasca più piccola dell' istesso marmo. Le due maggiori vasche poste una dirimpetto all' altra hanno ciascuna un mostro di bronzo che s'inalza dal loro fondo; uno di essi sostiene un alloro, tra le frondi di cui scorgonsi le Palle Medicee; l'altro una querce con l'arme della Granduchessa Vittoria della Rovere , lo che anche senza l'iscrizione che si legge sotto la statua del Mose, servirebbe a dimostrare che gli ornati di questa grotta, e forse la grotta medesima, debbonsi al Granduca Ferdinando II..."
Pag. 73 e s. da "Notizie storiche dei palazzi, e ville appartenenti alla i.e. r. corona " di Giovanni-Domenico Anguillesi, 1815


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Coordinate:  43°45'53.13"N,  11°15'1.86"E                      Mappe: Google - Bing


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