Firenze, Giardino di Boboli
Il Pegaso di Aristodemo Costoli, il cavallo alato, doveva essere collocato al Parco delle Cascine ma superò talmente le aspettative dei committenti. L'Accademia delle Belle Arti, che si decise di ricollocarlo nel più prestigioso Prato della Meridiana nel Giardino di Boboli. Nel 1854 venne approvata la costruzione del basamento per la scultura. Nella settimana dal 16 al 21 di ottobre venne rimossa la statua di Giunone che era di fronte il piazzale della Meridiana per lasciare posto alla statua di Pegaso ma ciò avvenne solo nel mese di dicembre del 1855 quando il cavallo alato fu finalmente portato a Boboli.
Nel Novecento il Pegaso è stato usato ripetutamente come macchina di scena per le regie teatrali del Maggio Musicale Fiorentino all'interno del Giardino di Boboli, scorrendo
su binari
il basamento poggiato su un carrello di ferro. Dopo il restauro de 1983 si decise di rendere definitivamente statica la sua allocazione.
Il cavallo alato fu ripreso come ispirazione da una moneta attribuita a Benvenuto Cellini (1500-1571), realizzata dall'artista fiorentino nel 1537 e conservata al Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Secondo il mito, Pegaso nacque dal terreno bagnato dal sangue versato quando Ercole tagliò il collo della Medusa. Per questa sua origine mitologica era stato scelto, dal segretario del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, quale simbolo della libertà del popolo italiano, poi è stato scelto come simbolo della Toscana per i valori che simboleggia.
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