Firenze, Via dei Benci, 1, Palazzo Alberti Malenchini
All'altezza del ponte alle Grazie, sulla sinistra di via dei Benci, troviamo un palazzo solenne sul cui portone si legge la scritta incisa "Case di Leon Battista Alberti" e ai lati dello stesso vi sono due targhe in marmo, recanti quella a sinistra inciso il prospetto del palazzo al 1849, cioè prima dell'intervento definitivo di unificazione del fronte, quella a destra l'ipotetica situazione originaria, all'anno 1400. Si deve ringraziare l'autore delle incisioni se sono state tramandate i lavori di rifacimento e l'originale struttura del palazzo: Oreste Razzi.
L'edificio sorge in un'area dove erano le proprietà della potente famiglia Alberti fin dalla prima metà del XIII secolo. L'attuale configurazione dovrebbe risalire agli anni 1760-1763 su ordine del conte del Sacro Romano Impero Giovan Vincenzio Alberti (Firenze 1715-1788) che volle u sistemare e unificare le facciate e poi agli Alberti Mori Ubaldini (1836) affidando il lavoro all'architetto Vittorio Bellini coadiuvato dal genero, l'ingegnere Antonio Catelani per quanto riguarda la parte prospiciente il Lungarno Diaz e la facciata su via de' Benci nel 1849 all'architetto Oreste Razzi, in stile fiorentino del Quattrocento, con vari stili architettonici di Michelozzo Firenze, 1396 – 1472), di Giuliano da Maiano (Maiano, 1432 – 1490) .
Nel 1895 il palazzo passò di proprietà alla famiglia Malenchini dopo essere stato acquistato dai duchi di Chaulnes, lontani discendenti degli Alberti.
Qui vediamo un particolare della zona nella Pianta della Catena di Francesco di Lorenzo Rosselli (Firenze 1448 - 1513) all'intorno del 1471-1482. Si riconosce il Ponte alle Grazie che allora di chiamava Rubaconte, la cappella di Santa Maria alle Grazie e, in prossimità, le case degli Alberti.
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