Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

giovedì 21 aprile 2016

Le misure delle nuvole e le statue dorate

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Firenze,  Piazza della Signoria

Ritornano le statue  dorate in Piazzadella Signoria, dopo le opere di Koons esposte nei mesi estivi dell'anno passato e poi fino a gennaio, ecco oggi i bronzi di Fabre, tutte rigorosamente ricoperte con quello strato dorate che le fanno sembrare grandi cioccolatini ricoperti di carta lucente. Insieme ad esse ritornano anche le polemiche delle quali i fiorentini sono maestri sin dai tempi remoti specialmente quando si tratta di discutere intorno alla collocazione delle opere d'arte in Piazza della Signoria. Lo hanno fatto per i grandi maestri figuriamoci se non lo fanno adesso su opere di questi artisti moderni. Qualcuno contesta anche il termine 'artisti'. Ricordiamo cosa dissero i fiorentini  quando videro troneggiare in Piazza della Signoria la statua del Nettuno, opera di Bartolomeo Ammannati (Settignano, 1511 – Firenze, 1592). È nel 1562 che Cosimo decide di affidare la realizzazione della fontana all'Ammannati. Un grande cantiere venne aperto proprio sotto la Loggia de' Lanzi. La fontana venne inaugurata tre anni dopo. Ma sin da subito il complesso, e il  Nettuno  in particolare, sollevò una serie di perplessità. Lo stessi Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – 1564)  lo liquidò con le parole diventate famose "Ammannato Ammannato che bel marmo hai rovinato" e dire che  in passato aveva speso buone parole per Bartolomeo. Da subito il popolo fiorentino appellò il Nettuno  "Biancone", nomignolo che dura fino ad oggi, come a intendere un coso grasso piuttosto insipido la cui unica caratteristica è il pallore.

Non poteva essere diversamente, creare polemiche, a torto o a ragione,  per le due opere in bronzo del cinquantasettenne  scultore belga Jan Fabre, e suscitare brontolii, contestazioni, mugugni, prese di posizione, petizioni contro.


L' Uomo che misura le nuvole (The man who measures the clouds) del 1998 piazzato nel bel mezzo dell'Arengario tra il David di Michelangelo e la Giuditta di Donatello (1386 - 1466) scatena ancor più gli animi dei contestatori vedendo nel ritratto tridimensionale un gesto per misurare l'estensione del balcone di Palazzo Vecchio dell'ufficio del sindaco  piuttosto che prendere le misure delle nuvole. . 


E che dire dell'uomo (col volto dello stesso Fabre) che cavalca una tartaruga ? Cercando Utopia (Searching for Utopia) del 2003 messa accanto alla statua equestre di Cosimo I (Firenze, 1519 –  1574) del Giambologna ( Jean de Boulogne, Douai, 1529 – Firenze, 1608) fa proprio uno strano effetto. Ci si chiede se la piazza sia il luogo è adatto per questo genere di  mostre e per questi artisti? Si dibatte.
Le due opere fanno parte della mostra «Spiritual Guards» di Jan Fabre  che dal 14 maggio si allargherà al Forte di Belvedere.


 Coordinate:  43°46'10.05"N,  11°15'20.52"E               Mappe:    Google   -   Bing




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