Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

giovedì 13 agosto 2015

Il mito del cornuto

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Firenze, Duomo

E' quasi un destino scontato che a Firenze tutto, prima o poi, si trasformi in mito. Le pietre sono testimoni della mitopoiesi cittadina. E' il caso della presunta testa di toro piantata tra l'abside e la fiancata sinistra del Duomo quasi in corrispondenza di Via de' Servi. Un testa di un animale che con lo sguardo sembra guardare in una direzione ben precisa, rivolto versa la finestra dove, si racconta,  abitasse un fornaio cornificato dalla moglie e da un capomastro al tempo in cui si edificava il Duomo. Un vero e proprio sberleffo che, si dice, viene perpetuato da secoli e chissà fino a quando ne segnerà il presunto ricordo. Ma in realtà il racconto potrebbe essere una ricostruzione mitizzata di una realtà più banale. Il toro non è un toro, è  un bue, ovvero il  rendere un doveroso omaggio, un ringraziamento ad un forte e laborioso animale che contribuì notevolmente alla realizzazione dell'opera trasportando carichi enormi silenziosamente e tenacemente. Un ringraziamento simile a quello che fu dato ad un altro animale per la stessa ragione: la mula di palazzo Pitti. Pr sorsero strane storie intorno alla mula semplicemente perché un marmo inciso sotto la sua effige ne manifesta la volontà. Il bue no, niente di scritto, quindi il mito.

Da notare che questa è l'unica testa 'diversa', tutte le altre teste, disposte intorno al Duomo alla stessa altezza, sono teste di leone.

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Coordinate:   43°46'24.09"N,  11°15'25.74"E                     Mappe: Google - Bing




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