Firenze, Palazzo Vecchio, su via della Ninna e via dei Leoni
Salendo su per le scale che portano al secondo piano di Palazzo Vecchio si giunge e si entra a sinistra nella Sala dei Quatto Elementi. Oltrepassando la porta lignea si accede al Terrazzo di Saturno da dove è possibile ammirare buona parte del panorama della città che si stende ai suoi piedi da est a sud, da Fiesole al Piazzale Michelangelo, San Miniato a Monte fino al Colle di San Giorgio su cui domina Forte Belvedere. Le decorazione del soffitto illustrano il dio del Tempo con le allegorie delle quattro età dell'uomo e delle ore del giorno. Due riquadri raccontano storie di Saturno che richiamano episodi della vita del papa Clemente VII (Giulio de’ Medici) cui è dedicata la sala sottostante. Le pitture ad
olio su tavola
sono di Giorgio Vasari (1511 – 1574) e allievi e di Giovanni Stradano (Bruges, 1523 – Firenze, 1605) realizzate tra il 1557 e il 1566 . Un altro gioiello sia pur minore è la gronda, intagliato a mano nella seconda metà del 1500 dal maestro Marco del Tasso esponente di una famiglia di legnaioli, scultori ed architetti fiorentini attivi nell'Italia centrale nel corso del XV e del XVI secolo.
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Qui appresso il terrazzo come lo vediamo in basso da Via della Ninna proprio sotto l'arco che collega Palazzo Vecchio agli Uffizi. Dietro l'angolo c'è via dei Leoni nome che prende dal fatto che esisteva in un remoto passato un serraglio di leoni, vivi non di marmo.
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