Firenze, Orsanmichele
Da Piazza della Signoria e più precisamente dai gradini della Loggia dei Lanzi si vede spuntare la parte più alta di Orsanmichele nella sua veste calda del sole estivo e delle sfumature date dalla sua pietra forte.
Antichissimo è questo posto di cui
parleremo colla maggior precisione e chiarezza . La Repubblica
Fiorentina avendo stabilito di erigere un luogo per la vendita
pubblica del grano, disegnò questo luogo, ove colla direzione di
Arnolfo di Lapo fu alzata la Loggia. Il Vasari, che noi tempre
seguitiamo, come Autore più vicino, è veridico, parla in questa
guisa.
“Era intanto ( Arnolfo ) tenuto il
migliore Architetto di Toscana, che non pure fondarono i Fiorentini
col parer suo l'ultimo Cerchio delle mura della loro Città 1'anno
1284. , ma fecero secondo il disegno di lui, di mattoni, e con un
semplice tetto di sopra la loggia, e i pilatri d' Or San Michele dove
si vendeva il grano. “ Questo nome di Or San Michele era assai più
antico della Loggia: corre la tradizione, che fino del 750. vi fosse
un Oratorio dedicato al Santo Arcangelo; è però certo che nel mille
eravi una Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Michele Arcangelo, e
detta in Orto, per essere molto vicina ad un Orto; questa Chiesa era
Parrocchia, trovandosi molte memorie di que' tempi che dicono, Popolo
San Michele in Orto. Le Memorie ci riportano, che i Monaci
Cistercensi della Badia di San Silvestro di Nonantola ne avevano il
dominio; che da questi poi fu tolta, e la Repubblica se l'aggregò,
non sappiamo per qual ragione: la Signoria avendo in seguito bisogno
di una Piazza per la vendita del grano, e di stanzoni per
conservarlo, e considerato il posto favorevole di Or San Michele,
ordinò che si demolire la Chieda, e si facesse la Loggia; ma perché
non si perdesse la memoria di Chieda così antica, volle che Arnolfo
ne fabbricasse un' altra di contro alla nuova Loggia , che fu
l'Oratorio di S. Michele, e che poi acquistò il nome di San Carlo,
... Il porto d' Orsanmichele era altresì
un luogo giuridico, e pubblico della Repubblica Fiorentina: ...” .....
E' varia l' opinione sull'Architetto:
la più comune è, che folle Taddeo Gaddi: fu dunque gettata fa la
prima pietra a' 29. di Luglio del 1337, presente la Signoria, tutti i
Magistrati, ed i Giudici forestieri seguitati da tutta la gente, col
Vescovo di que' tempi Francesco da Cingolo: la funzione si fece a
nome de' Guelfi, che erano dominanti la Città: vi furono gettate
monete d' oro, e d' argento coniate da una parte con l'Edifizio, e
con lettere che dicevano: Ut Magnificentia Populi Flor. Artium ,
et Artificum ostendatur . E dall'altra parte l' Armi della
Repubblica, e del Popolo, colla leggenda: Rexpub. et Pop Decus et
Honor. A questa funzione si trovò ancora presente l'Ambasciatore
degli Aretini , che era un tal Francesco dal Borro , e anch'egli vi
buttò a nome della sua Città delle diverse monete piccole....
Firenze antica, e moderna illustrata -Volume v.6 - 1789 - di Vincenzo Follini (1759-1836) e Modesto Rastrelli
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