Firenze, Santa Maria del Fiore
Come abbiamo visto in precedenza, la Porta della Mandorla è la porta laterale sinistra della fiancata nord del Duomo di Firenze, posta di fronte a via de' Servi, opera monumentale che meglio documenta l'evoluzione della scultura fiorentina tra la fine del Tre e gli inizi del Quattrocento: un frontespizio di marmo in rilievo e intarsiato alto 18 metri, realizzato tra il 1391 e 1422 da maestri di più generazioni tra cui Donatello, Giovanni Tedesco, Lorenzo d'Ambrogio, Niccolo' di Pietro Lamberti, Bernardo Ciuffagni e soprattutto Nanni di Banco. Nanni e i suoi collaboratori realizzeranno questa scena monumentale in 11 sezioni, verosimilmente assemblate in loco dopo il decesso del maestro nel 1421.
Situate in alto, sotto la cornice marmorea, tra gli stipiti e l'architrave del massiccio bel portone ligneo, vediamo due sculture, poco appariscenti, che rappresentano due angeli suonatori, quello di destra intento a suonare un liuto, scultura monca di un braccio sinistro e parte dello strumento a corde, quello di sinistra riprende fiato dopo avere gonfiato la pelle del sacco di uno strumento che assomiglia ad una zampogna.
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Sullo stipite di sinistra, esternamente, ritroviamo altre figurine, putti (senza ali), intente a suonare strumenti, di nuovo la zampogna, un'altra intenta a suonare una specie di violino più piccolo dello strumento da noi conosciuto oggi, stretto e panciuto, posato sulla spalla sinistra con tanto di archetto appoggiato sulle corde, un'altra ha sulla spalla una viola e l'archetto tenuto con la mano destra.
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