Firenze, via Zannetti già via alla Forca
Forse è poco conosciuto e fuori dai grandi circuiti museali fiorentini il palazzo che si trova ad un tiro di sasso dal Duomo ed dal Battistero, eppure appartenne fino a tanti decenni fa ad una delle famiglie più potenti di Firenze sin dal Due-Trecento. Quel palazzo è diventato un Museo da quando l'ultima discendente Martelli, Francesca Martelli, alla sua morte avvenuta nel 1986, la lasciò in eredità alla Curia fiorentina, e da questa allo Stato italiano. Il palazzo si trova nei pressi del bivio di via Zannetti
con via Cerretani, bivio chiamato anticamente Forca di Campo Corbolino, voluto da Niccolò e Giuseppe Maria Martelli (Arcivescovo di Firenze dal 1721) sotto la direzione dell'architetto Bernardino Ciurini (Castelfiorentino, 1695 – 1752).
Qui nella foto in alto vediamo uno dei tanti soffitti del 'piano nobile' del palazzo, al primo piano. Nella seconda sala del piano è ben conservato l'affresco sul soffitto decorato da Niccolò Connestabile raffigurante le
Nozze di Cosimo I de' Medici (1519 – 1574) e Camilla Martelli (1545 – 1590), questo invece è l'affresco di
Antonio Marini
della terza sala con il 'racconto' pittorico dove appare Roberto Martelli nella bottega di Donatello (Firenze, 1386 – Firenze, 1466). Da notare che in questo dipinto vediamo riprodotte due opere realizzate da Donatello per i Martelli. La prima è il San Giovanni Battista, su un piedistallo ligneo, che originariamente era inserito all'interno dello scalone in corrispondenza della originalissima finestra posta sopra l'ingresso principale. Adesso il
San Giovanni Battista
è ospitato e visibile nel Museo del Bargello. L'altra opera è a destra del dipinto, appoggiata a terra, ed è lo stemma dei Martelli che originariamente era il cima allo scalone, oggi sostituito da una copia policroma. Anche questo stemma, l'originale, è al Museo del Bargello. Il bassorilievo che vediamo tra il Battista e lo stemma non so dove sia oggi, ma è interessante notare che sotto il trespolo che lo sorregge si riesce ad intravedere una scritta. E' la firma dell'autore dell'affresco: Antonio Marini. Solo l'ingrandimento di un fotogramma me lo ha fatto notare e chiarito.
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