Firenze, Orsanmichele, Lato Via De' Lamberti.
La copia della Madonna della Rosa, opera attribuita a Piero di Giovanni Tedesco (1386 - 1402), si trova in una nicchia della Chiesa di Orsanmichele della facciata sud di Via De' Lamberti, Fu commissionato dall'Arte dei Medici e Speziali. L'originale del 1399 circa si trova all'interno del Museo di Orsanmichele, al primo piano, insieme alle altre statue e bronzi originali delle facciate esterne della chiesa.
Riguardo questa mirabile opera abbiamo ritrovato la storia reale che ha portato a incidere sulla sua base, a perenne ricordo, le seguenti parole:
HANC
FERRO EFFIGIEM PETIIT LUDAEUS ET INDEX
IPSE SUI VULGO DILANIATUS OBIT
MCCCCLXXXXIII
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Ma leggiamo cosa scrive Filippo Baldinucci nel 5° volume delle sue 'Opere - Notizie de' Professori del Disegno da Cimabue in qua ' del 1811 - pgg 364-165
"Opera
delle mani di questo Artefice fu la Vergine di marmo col Figliuolo in
braccio, che oggi si vede nell'Oratorio di Orsanmichele, la quale
egli fece per l'Arte degli Speziali per ornamento d' una delle
facciate di fuori di esso Oratorio dalla parte, che guarda verso la
Residenza dei Capitani di Orsanmichele. Occorse poi l'anno 1443 [1493]. che
uno scellerato nomo, o fosse infedele instigato dal Diavolo, tentò
di fare ingiuria a questa Immagine: ed in particolare molto si
affaticò per guastare il volto del Bambino Gesù. Si abbatterono a
caso alcuni fanciulli, i quali in un subito cominciarono, non solo a
riprendere aspramente colui, ma a corrergli dietro co' sassi: e volle
Iddio per difesa dell'onore della sua Madre, che le voci di quei
semplici ed innocenti fanciulli svegliarono spiriti di tanto zelo ne'
popoli corsi al romore, che datisi a correre alla volta di quell'infelice miseramente lo uccisero. Dipoi a questa Sacra Immagine
cominciò a concorrere gran quantità di gente, a cagione d'essere
state ricevute per mezzo di quella molte grazie; onde 1' anno 1628.
per maggior venerazione fu fatta portare dentro all'Oratorio, e fu
situata nel luogo, dove al presente si vede. ..."
Aggiungiamo che che il suddetto
Filippo Baldinucci, Fiorentino Accademico della Crusca 8come è riportato nella prima pagina del volume, attribuisce l'opera non a Piero di Giovanni Tedesco bensì a "Simone, fratello di Donatello Scultore Fiorentino, Discepolo
del Brunellesco, che si crede che fiorisse circa il 1430".
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