Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 28 novembre 2016

Presa e distruzione di Fiesole

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Firenze, panorama di Fiesole dalla Fortezza da Basso

Presa e distruzione 1010 delli anni di Cristo.

Essendo li nostri Fiorentini con li Fiesolani, e li Fiesolani verso li Fiorentini mimici; et avendosi fatto guerra l'uno contro a l'altro lungo tempo; e veggendo li Fiorentini non poter sottomettersi li Fiesolani, come arebbono volsuto; feciono insieme e d'accordo tregua: talmente che li Fiesolani se ne venivano in Firenze, e li Fiorentini se n' andavono per Fiesole, quasi che alla libera et alla sicura, negoziando e conversando insieme domesticamente. Nacque nel pensier de' Fiorentini di voler soggiogare e pigliare la detta città di Fiesole: et ordinorno in fra di loro segretamente d'ingannar li Fiesolani, e di pigliare la detta città il di 6 di luglio, cioè il di proprio della festa loro principale, che è di santo Romolo. Non si guardando li detti Fiesolani e vivendo a caso et alla reale, li Fiorentini ordinorno, come si fa per le feste e massime principali, di andare a vedere la lor detta festa, sotto colore d'amici. Et essendo entrati in buona quantità nella città di Fiesole, pur sotto armati, e veggiendo il bello, detti Fiorentini appoco appoco si accostorno alle porte et in un subito presole, dettono cenno, e li altri che erono fuori et in aguato aspettando, corsono dentro et in poco spazio di tempo la detta città di Fiesole fu ripiena di Fiorentini armati, et a pie et a cavallo; non facendo però offesa nè troppo danno a nessuno: faccende mandar bando da parte delli Fiorentini, per detta città di Fiesole, che chiunque delli Fiesolani voleva andar ad abitare la città di Firenze potessi liberamente e sicuramente. Andovvene ad abitare assai di detti Fiesolani: e di molti se n'andorno dispersi in varii e diversi paesi. Feciono li nostri Fiorentini quasi che di subito disfar la detta città di Fiesole, non lasciando altro che la chiesa del Duomo, con la muraglia del vescovado, insieme con certe altre poche chiesette.

Diario Fiorentino di Agostino Lapini dal 252 al 1596 - Corazzini 1900



Coordinate:    43°48'24.48"N,  11°17'44.01"E                   Mappe: Google - Bing




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giovedì 24 novembre 2016

Piazza dei Ciompi

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Firenze, Piazza dei Ciompi

Piazza dei Ciompi è il risultato delle demolizioni di alcuni edifici negli anni 30 dello scorso secolo. Il nome viene dallo storico Tumulto dei Ciompi, detti anche scardassieri, i lavoratori di basso livello sociale del settore della lavorazione della lana che si dedicavano alla pettinatura e alla cardatura, che nel 1378 occuparono il Palazzo dei Priori. Questo avvenne il 24 Giugno ma l'alleanza del cosiddetto "popolo grasso" con quello minuto (la piccola borghesia già il 31 agosto un numeroso gruppo di Ciompi, stabilitisi in Piazza della Signoria, fu cacciato. La corporazione dei Ciompi venne abolita.

Un lato della piazza è occupato dalla Loggia del Pesce. Dagli anni Cinquanta la piazza ha ospitato un mercatino delle pulci con bancarelle posizionate al centro della piazza realizzate come piccole stanze stanzette coperte da una tettoia. Mercatino di un autentico spirito rionale fiorentino sembra essere del tutto cancellato con l'abbattimento delle strutture , spianato, ed in attesa di destinazione. Giardino, spiazzo per manifestazioni occasionali? Si vedrà.




Coordinate:  43°46'16.73"N,  11°15'53.68"E                      Mappe: Google - Bing




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lunedì 21 novembre 2016

I marmi di Piazza del Duomo

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Firenze, Piazza del Duomo

Da Piazza San Giovanni una tripletta, a sinistra il Battistero, il Duomo al centro e sullo sfondo la mirabile Cupola del Brunelleschi.



Coordinate:  43°46'23.78"N,  11°15'20.18"E                      Mappe: Google - Bing




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giovedì 17 novembre 2016

Quella testa modernista

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Firenze, Via Brunelleschi

Il palazzo fu costruito sul luogo che una volta era parte del ghetto abbattuto ai tempi di Firenze Capitale del Regno d'Italia dai fratelli Taiuti tra il 1901 e il 1903 su progetto dell'architetto Giovanni Paciarelli (Siena, 1862 - 1929),con qualche suggerimento di Giovanni Michelazzi (Firenze, 1879 – Firenze, 1920). Prende il nome dalla Palazzo Pola e Todescan da i “Grandi Magazzini, all'industria inglese, Pola e Todescan”, che all'epoca erano specializzati nella vendita di articoli a buon mercato. Opera modernista fu accolto da critiche per il suo distaccarsi dalla tradizione rinascimentale, fu abbellito di sculture, fregi in ceramica colorata della manifattura Cantagalli e lavori in ferro battuto delle Officine Michelucci di Pistoia. Varie teste femminile sono poste sui pilastri del primo piano.


Coordinate:   43°46'20.36"N,  11°15'12.76"E                    Mappe: Google - Bing




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lunedì 14 novembre 2016

Del Maestro di Signa

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Firenze, quartiere di San Frediano

E' situato in Via S. Giovanni quasi ad angolo con Via di San Frediano, un tabernacolo con la pittura murale della prima metà del XV secolo raffigurante l'immagine della 'Madonna in trono con angeli'  di un non meglio identificato Maestro di Signa ( nato? - morto ? )probabilmente compagno di Neri di Bicci  (Firenze, 1418/1420 – Firenze, 1492) ambedue allievi di bottega di Bicci di Lorenzo a Firenze (Firenze, 1368 circa – 1452). Sotto si legge incisa su una lapide marmorea:


QUESTA ANTICHISSIMA IMMAGINE DI MARIA LA QUALE TROVAVASI DIPINTA
NELLA PARETE CHE SI DOVEVA DEMOLIRE PER APRIRVI LA PORTA
DEL NUOVO TEMPIO DELL'ARCANGIOLO SAN RAFFAELLO FU TRASFERITA QUI
DA UNA SOCIETÀ DI PIE PERSONE IL 5 SETTEMBRE 1642

GIUSEPPE VITALI PROPRIETARIO DELLA CASA FECE RESTAURARE
LA SUDDETTA IMMAGINE NELL'ANNO 1825 RIDUSSE IL TABERNACOLO
ALLA PRESENTE FORMA NELL'ANNO 1852
MARIA VITALI NIPOTE ED EREDE DI LUI
LO RESTAURÒ NELL'ANNO 1888

Come testimonia un'altra targa in ottone posta a destra del tabernacolo, testimonia un ulteriore restauro avvenuto tra il 2004  e il 2012 a cura dei FRIENDS of FLORENCE.

Coordinate:   43°46'13.11"N,  11°14'27.50"E                    Mappe: Google - Bing




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giovedì 10 novembre 2016

Lo scorrere millenario

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Firenze, Arno

L'Arno scorre attraversando Firenze, Florentia, Fiorenza, da millenni sempre più stretto negli argini costruiti suo malgrado. Qualche volta si arrabbia ed esce, esonda. L'attuale Ponte Vecchio è stato costruito in muratura, dopo secoli di svariate strutture in legno portate via  dall'alluvione del 1333, nel 1343. 
Qui lo vediamo tranquillo, l'Arno, tra il Ponte Vecchio e il Corridoio Vasariano.



Coordinate:  43°46'5.49"N,  11°15'13.18"E                     Mappe: Google - Bing




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lunedì 7 novembre 2016

Quella discreta porticina di Carolina Bonaparte

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Firenze, Piazza Ognissanti

Piazza Ognissanti  è uno spazio relativamente grande per una città che ha un centro storico fitto di palazzi e monumenti che si incastonano millimetricamente gli uni con gli altri. Al centro di essa l'Ercole che combatte il leone di i Romano Romanelli (Firenze, 1882 – 1968) del 1935, da una parte le spallette dell'Arno, dall'altra la facciata in barocco fiorentino della chiesa di San Salvatore di Ognissanti. In fondo alla chiesa, sulla destra c'è la settecentesca Cappella di Pietro d'Alcantara con gli affreschi di Matteo Bonechi  (Firenze 1669 – 1756) che abbiamo già visto precedentemente avendo essa in un angolo una lapide in corrispondenza della tomba di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, meglio conosciuto come Sandro Botticelli (Firenze, 1445 – 1510). Questa cappella offre un'altra curiosità, meno conosciuta ai più, ben nascosta. Da una porticina in fondo (sulla destra della foto in alto), del tutto anonima, si accede alla dimora eterna di Maria Annunziata Carolina Bonaparte (Ajaccio, 25 marzo 1782 – Firenze, 18 maggio 1839) sorella di Napoleone Bonaparte e regina di Napoli, dal 1808 al 1815, come moglie di Gioacchino Murat. Carolina Bonaparte visse a Firenze dal 1831, prima al palazzo Grifoni  in Borgo Ognissanti 13, poi l'anno successivo si trasferì a Palazzo che poi fu detto Bonaparte, in Piazza d'Ognissanti 3, dove rimase fino alla sua morte avvenuta il 18 maggio 1839.

272. HôTEL D'ITALIE (Borgognissanti, N.° 3358). – Servi di abitazione alla Contessa di Lipona , Carolina Bonaparte, vedova di Gioacchino Murat, la quale lo fece ridurre nel modo che vediamo l'anno 1835 sul disegno di Giuseppe Martelli. Essa vi terminò i suoi giorni il 18 maggio 1839. (da Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata di Federico Fantozzi, 1843)

Coordinate:   43°46'21.89"N,  11°14'46.16"E                     Mappe: Google - Bing




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giovedì 3 novembre 2016

La Porta abbassata

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Firenze,

Nella basilica di Santo Spirito, nella cappella Nerli, c'è una pala dipinta da  Filippino Lippi (Prato, 1457 – Firenze,  1504) tra il 1485 e il 1488 dove sono raffigurati gli stessi committenti vestiti di nero, inginocchiati di fronte alla Madonna e al Bambino, conosciuta come 'Madonna con Bambino e i santi Giovannino, Martino e Caterina d'Alessandria'. Nel dipinto si riconosce il Palazzo Nerli e sullo sfondo la Porta San Frediano ed il quartiere omonimo così come appariva all'epoca. Rispetto ad oggi, oltre alla scomparse delle case medievali si nota la diversa volumetria della Porta, nettamente più bassa di quella dipinta nel quadro, abbassamento voluto probabilmente per renderla meno vulnerabile ai colpi di bombarde degli assedianti la città.


Appartenente alle mura trecentesche, la porta fu eretta in asse con via Pisana tra il 1332 e il 1334 su progetto tradizionalmente ricondotto a Andrea Pisano. La porta risulta essere la più maestosa tra quelle superstiti, anche se mai compiuta in altezza e, come negli altri casi, ulteriormente ridotta sempre in altezza negli anni immediatamente precedenti l'assedio di Firenze per adeguarla alle nuove esigenze militari indotte dall'uso dei cannoni e delle armi da fuoco. 

Coordinate:  43°46'13.82"N,  11°14'24.88"E                     Mappe: Google - Bing




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