Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 30 agosto 2010

L'alluvione del 1557


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Firenze, Via di San Niccolò, chiesa di San Niccolo Oltrarno, lapide

Una lapide sulla facciata della chiesa di San Niccolò Oltrarno ricorda l'inondazione dell'Arno avvenuta nel 1557, che portò via con se, ponti, confini, mura, templi, campi coltivati e vite umane. E' scolpita una mano col dito puntato sulla linea che divide in due il testo dove le acque arrivarono in altezza. Alla sua sinistra un'altra targa moderna più piccola in marmo con il livello raggiunto dalle acque nel 1966, pochi centimetri più in alto.

FLUCTIBUS UNDISONI SIMILIS PELAGIQUE PROCELLIS
HUC TUMIDIS PRAECEPS IRRUIT ARNUS AQUIS
___________________________________________

PROSTRAVITQUE SUAE SPUMANTI GURGITE FLORAE
OPPIDA AGROS PONTES MOENIA TEMPLA VIROS.
MDLVII IDI.SEPT. LEONARDO TANCIO PRIORE.

Leggere anche:
- L'indice puntato


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sabato 28 agosto 2010

Cavalli, fiaccherai in piazza sotto il sole d'agosto


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Firenze, Piazza della Signoria, cavalli, carrozze, fiaccherai, turisti .



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giovedì 26 agosto 2010

Nicola Pisano firmato Fedi


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Firenze, loggiato degli Uffizi, Nicola Pisano

Pio Fedi (Viterbo, 7 giugno 1816 – Firenze, 31 maggio 1892) apprese la tecnica all'Accademia di Belle Arti di Firenze. La statua di Nicola Pisano scolpita per il loggiato degli Uffizi è l'unica di tutta la serie prodotta da vari artisti ad essere firmata .

Si ricorda dell'artista il suo lavoro più noto che è il Ratto di Polissena della Loggia della Signoria.



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martedì 24 agosto 2010

Polissena rapita


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Firenze, Loggia degli Uffizi, Ratto di Polissena di Pio Fedi

Il Ratto di Polissena (1866) di Pio Fedi (Viterbo, 7 giugno 1816 – Firenze, 31 maggio 1892) è l'unica scultura di uno artista moderno ospitata nella Loggia della Signoria o Loggia dei Lanzi.

Il gruppo rappresenta il ratto di Polissena, giovanissima figlia di Priamo ed Ecuba, ad opera di Pirro, nonostante il tentativo del fratello Polidoro di difenderla e della madre di sottrarla al rapimento trattenendola per un fianco prima di essere colpita a sua volta dalla spada del rapitore. 


Coordinate: 43°46'9.12"N, 11°15'20.57"E                      Mappe: Google - Bing




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domenica 22 agosto 2010

Un importuno, un perdigiorno oppure un suo debitore?


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Firenze, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio, profilo scolpito

Alle spalle dell'Ercole e Caco del Bandinelli, a destra dell’ingresso di Palazzo Vecchio, quasi all'angolo, si può osservare inciso su una pietra presso la base, un profilo di testa d’uomo scolpita, secondo tradizione, da Michelangelo. Chi rappresenti è un mistero. C'è chi dice sia un importuno che soleva disturbare il grande artista quando transitava da questa piazza con inutili ciance. Un giorno il maestro, che aveva portato con se scalpello e mazzuolo, ne incise il suo profilo in una bugna del palazzo tenendo le mani dietro la schiena mentre ascoltava il seccatore. Secondo altre fonti poteva essere un condannato a morte, oppure un suo debitore irritante.



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venerdì 20 agosto 2010

Riflessi sull'Arno


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Firenze, riva destra


Riflessi sull'Arno, Lungarno Corsini.




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mercoledì 18 agosto 2010

Cocomerai, poponai, fruttaiuoli, ferravecchi, rivenditori e barulli


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Firenze, Piazza Strozzi, Palazzo Strozzi, facciata, angolo destro, lapide

Una simile ingiunzione oggi il Comune l'avrebbe scritta su carta ed incollata da qualche parte nei pressi della piazza. Strappata dopo qualche giorno non resterebbe più memoria nei secoli avvenire... mentre in marmo scolpito sta sopravvivendo da più di duecento anni anche se l'argomento non è così drammaticamente importante: via i venditori ambulanti dalla piazza!

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GL’ILL:MI SS:RI CAPITANI DI PARTE DELLA CITTA’ DI FIRENZE
IN ESECUZIONE DI BENIGNO RESCRITTO DI S.M.I. DEL DI 6
OTTOBRE 1762. CON IL PRESENTE PUBBLICO EDITTO
PROIBISCONO A TUTTI I COCOMERAI POPONAI FRUTTAIUOLI
FERRAVECCHI RIVENDITORI E BARULLI E A QUALUNQUE ALTRO
GENERE DI PERSONE DI STARE A VENDERE E RIVENDERE FRUTTE
PANNI FERRIVECCHI E QUALUNQUE ALTRA SORTE DI ROBE
NELLA PIAZZA DEGLI STROZZI SOTTO PENA A' TRASGRESSORI DI
LIRE 5 PER CIASCUNO E CIASCUNA VOLTA DA APPLICARSI
TUTTA AGLI ESECUTORI CHE GLI TROVERANNO IN FRAGRANTI
CON PIU’ L’ARBITRIO DEL MAGISTRATO LORO ILL:MO
E PER PROVVEDERE AL PUBBLICO SERVIZIO DICHIARANO
CHE PER LO SCARICO E CONTRATTAZIONE DEI POPONI COCOMERI E
ALTRE FRUTTE RESTA DESTINATA LA PIAZZA NUOVA DI S.M.A NOVELLA
CHE PER D’USO ED EFFETTO E’ STATA SURROGATA A QUELLA
DEGLI STROZZI. FATTO IN FIRENZE GLI 13 OTTOBRE 1762.
URBANO URBANI CANC:RE
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Note: barulli - barrocciai, carrettieri, rivenditore al minuto
Lire: le 3 milla lire corrispondevano al valore di un Kg. di oro fino nel 1745



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lunedì 16 agosto 2010

Disvelando la quotidiana arte


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Firenze, Piazzale degli Uffizi, acquerelli e caricature




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sabato 14 agosto 2010

La Loggia dei Lanzi dal cortile di Palazzo Vecchio


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Firenze, Piazza della Signoria, il Perseo e una colonna

Dall'interno del primo cortile di Palazzo Vecchio, entrando dal portone chiodato da piazza della Signoria, si vede il Perseo del Cellini alloggiato in quel museo all'aperto che è la Loggia dei Lanzi. Sulla destra una colonna del loggiato del cortile.



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giovedì 12 agosto 2010

Il cortile di Palazzo Vecchio dalla Loggia dei Lanzi


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Firenze, Piazza della Signoria, sguardo all'interno di Palazzo Vecchio

Dalla Loggia dei Lanzi si può osservare una piccola porzione del primo cortile di PalazzoVecchio, entrando dal portone chiodato da piazza della Signoria. Sulla sfondo si intravede una colonna del loggiato nel cortile.


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martedì 10 agosto 2010

Sant'Antonino in terracotta

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Firenze, Torre dei Pierozzi, via dello Studio, busto in terracotta di Sant'Antonino

Sulla facciata della antica casa-torre dei Pierozzi in via dello Studio ad angolo con via della Canonica, a pochi passi da Piazza del Duomo a Firenze si trova una targa e il busto di Sant'Antonino Pierozzi, arcivescovo di Firenze (Firenze, 1389 – Montughi, 2 maggio 1459), situati sopra il portale principale. La scultura è in terracotta di vivo realismo è attribuita da alcuni al Verrocchio (Andrea di Michele Cioni detto Il Verrocchio, Firenze, 1437 – Venezia, 1488).
L'iscrizione incisa sulla targa recita:
DOMUM . HAC
ORTU . EDUCATIONE . ET . SANCTITATIS . TUROCINIO
DIVI . ANTONINI . ARCHIEPISCOPI . FLORENTINI
INSIGNEM . ESSE
EX . ANTIQUIS . TABULIS . COMPERTUM . EST
ANNO . S . M . D . CC . XXXI


Coordinate: 43°46'20.37"N,  11°15'24.32"E



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domenica 8 agosto 2010

In alto la targa marmorea in ricordo di Arnolfo


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Firenze, Piazza Santa Croce, Basilica di Santa Croce, la targa marmorea in alto sul lato sinistro (guardando la facciata) ha inciso:
ARNOLFO DI LAPO
III MAGGIO MCCXCIV
La grandiosa basilica è probabilmente opera di Arnolfo di Cambio (noto anche come Arnolfo di Lapo, Colle di Val d'Elsa, circa 1240 – 1302).

Santa Croce è una delle più antiche basiliche francescane e, per le sue dimensioni, una delle più grandiose. Accanto alla chiesa sorge il complesso conventuale con i suoi due chiostri, il noviziato, la sala capitolare, più conosciuta come cappella Pazzi, e il refettorio, oggi destinato a sede del Museo, che ospita opere insigni provenienti dalla chiesa e dei chiostri. Fondata nel 1294, su progetto del grande architetto Arnolfo di Cambio, la basilica ha vissuto sette secoli di storia incrementando il suo patrimonio artistico grazie a contributi di eccellenza, tanto da diventare uno dei luoghi più visitati e amati di Firenze. (Fonte: Basilica di Santa Croce)
Vedere anche: La lapide alta di Matas



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venerdì 6 agosto 2010

L'edicola dell'Odeon


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Firenze, Via de' Sassetti, edicola
Rimaneggiando il vecchio palazzo degli Strozzini, in parte demolito nell'Ottocento, viene realizzato nel Novecento il Cinema Odeon. All'angolo tra Via de' Sassetti e Via degli Anselmi venne realizzata una lanterna a forma di tempietto circolare con nudi efebici in bronzo, opera dello scultore Marescalchi.


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mercoledì 4 agosto 2010

La lapide alta di Matas


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Firenze, Basilica di Santa Croce, la lapide in alto sul lato destro (guardando la facciata)

NICOLA MATAS
III MAGGIO MDCCCLXIII

La grandiosa basilica è probabilmente opera di Arnolfo di Cambio, che vi avrebbe lavorato a partire dal 1294-1295. La facciata. Originariamente la facciata era incompiuta, come in molte basiliche fiorentine. La parete di pietraforte a vista. La facciata odierna fu realizzata tra il 1853 e il 1863, ad opera dell'architetto Niccolò Matas, che si ispirò alle grandi cattedrali gotiche come il duomo di Siena e il Duomo di Orvieto.



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lunedì 2 agosto 2010

Orante sul frontone al Monte

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Firenze, Basilica di San Miniato al Monte, Facciata, figura umana con le braccia sollevate in posizione di preghiera

La tradizione vuole che la Chiesa sia stata edificata sul luogo in cui San Miniato sarebbe morto, nel III secolo, e in cui sarebbero state ritrovate le sue reliquie. La costruzione venne commissionata dal Vescovo Ildebrando, e realizzata a partire dall'anno Mille. La facciata è caratterizzata da una bicromia di marmi verdi e bianchi, che forma una serie di decorazioni geometriche.

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