Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

venerdì 27 febbraio 2015

Torre di Arnolfo dalla finestra del Bargello

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Firenze, Via del Proconsolo, Bargello

Una visita al Bargello quando si è a Firenze corre d'obbligo, non solo per la sala straordinaria che accoglie molte opere di Donatello (Donato di Niccolò di Betto Bardi, Firenze, 1386 – 1466) e altri artisti, in particolare scultori, che riempiono i due piani del Museo. Importanti sono le sculture del Rinascimento, tra le quali capolavori di Donatello, di Luca della Robbia (Firenze, 1399/1400 circa – 1482), del Verrocchio Firenze, 1437 - Venezia, 1488), di Michelangelo (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – 1564), di Benvenuto Cellini (1500-1571). Inoltre il museo è arricchito con prestigiose raccolte di bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, ambre, arazzi, mobili, sigilli e tessili, provenienti in parte dalle collezioni medicee e in parte da donazioni di privati.Ma è lo stesso edificio ad essere degno di un'attenzione particolare, non ultime le finestre e gli scorci che da queste si aprono su Firenze. Qui siamo al primo piano, la finestra in ferro battuto e vetro policromo si apre su Piazza San Firenze, si intravede a sinistra il Palazzo Gondi con la sua altana e sullo sfondo la Torre di Arnolfo.



Coordinate:  43°46'13.36"N,  11°15'29.78"E                      Mappe: Google - Bing



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martedì 24 febbraio 2015

Le aquile della Casa dell'Opera di San Giovanni Battista

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Firenze,  Piazza San Giovanni Battista n. 7, Casa dell'Opera di San Giovanni Battista


La lunetta che sovrasta l'architrave accoglie la copia in terracotta di una statuetta in marmo di Antonio Gamberelli (Settignano, 1409 – 1464), detto il Rossellino,  che raffigura San Giovannino. L'originale è nel Bargello. Ai lati vi sono due aquile poggianti sul torsello, l'arme dell'Arte di Calimala, cioè della corporazione dell'Arte dei Mercatanti, opere di  Michelozzo (Firenze, 1396 – 1472) che scolpì anche la porta. L'edificio nel Trecento era posseduto dai  Consoli dell'Arte di Calimala.




Coordinate:   43°46'24.58"N,   11°15'18.13"E                   Mappe: Google - Bing




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giovedì 19 febbraio 2015

La gran tazza elbana della Fontana dell'Oceano

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Firenze,  Giardino di Boboli,  La Fontana dell'Oceano

Entriamo nel Giardino di Boboli da un'entrata diversa da quella principale, maestosa, che in Palazzo Pitti. Entriamo da Via Romana, dove abbiamo già visto precedentemente la Grotta di Adamo ed Eva, ci spostiamo sulla destra e dopo qualche vialetto, ameni spazzi verdi, statue, obelischi ed eleganti costruzioni arriviamo alla Fontana dell'Oceano.

"... Nel mezzo di quest'Isola vedevi eretta una bellissima Fontana, quanto mai mente umana immaginar si possa situata in mezzo d'una gran Vasca, sostenuta da vago piedistallo di Granito Orientale fino all'altezza circa braccia otto , e sopra questo , che di base gli serve , una gran tazza di marmo granito dell'Isola dell'Elba si posa , la quale fece qui trasportare , e porre in questo Giardino il Gran Duca Cosimo I e dipoi con progresso di tempo alzata in questo luogo come sotto si dice : è questa braccia 40. di circonferenza in un sol pezzo , la quale e assai maravigliosa , e fu tale 1' incomodo di tramenarla , che nel pattar che fece per dentro al Castello della Lastra a Signa sette miglia distante da Firenze, ( che a causa della scarsezza dell'acque non poté condurli per il Fiume Arno sino alla Città ) fu necessario le porte di quel Castello a forza di scarpelli , si fattamente allargare , che l'imposte di legno per chiuderle non vi hanno avuto più luogo ; nel mezzo della tazza si alza bellissima base di marmo con tre eccellenti bassirilievi, e sopra questa sono tre Statue pur di marmo a sedere per tre Fiumi principali del Mondo, cioè il Nilo , il Gange, e l'Eufrate figurati, le quali se in piedi fossero circa 5. braccia l'una alte sarebbero. Nel mezzo a queste tre Statue un'altra maggiore di braccia 6. in piedi è alzata, che col bastone del comando in mano, e con l'Orca marina ai piedi è del Mare Oceano figura ; i muscoli delle spalle, e del petto di questa Statua sono maravigliosamente fatti , ed intesi, è tutta quest'opera di una somma bellezza di mano del sopradetto Gio: Bologna ; sotto poi alla sudddetta gran tazza vi si legge quanto appresso.  
Li 18. Luglio 1618. si posò la tazza , e fu il giorno della nuova , che il Fratello della Serenissima fu fatto Re dell'Ungheria . Per di sotto alla detta fontana vi è un comodo muricciolo di marmo , e attorno vi sono vari zampilli che gettano acqua. ..."

Brano tratto dal libro "Descrizione dell'imperiale giardino di Boboli fatta da Gaetano Cambiagi custode delle due pubbliche biblioteche Magliabechiana, e Marucelliana alla nobilissima Dama la Signora Marchesa Maria Teresa Ginori nei Marucelli". Anno 1762 - Pag.52-54 


Coordinate:  43°45'41.60"N,  11°14'44.27"E                      Mappe: Google - Bing


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martedì 17 febbraio 2015

Oggi, qualche secolo fa, era il 17 febbraio 1530 il giorno della Partita dell’Assedio

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Firenze, Piazza Santa Croce

Il Calcio in Costume o Calcio in Livrea (dall'abbigliamento dei calcianti) è quasi, anzi, senza quasi, una istituzione cara ai fiorentini, è il calcio per eccellenza, il Calcio Storico Fiorentino. L'origine risale circa a metà del Quattrocento. Sia chiaro non è adatto per chi lo vuol giocare  decoubertianamente, tanto per passare il tempo, è una contesa dura, estenuante, vigorosa, con delle regole da rispettare e molto spesso da trasgredire interpretandole al limite. Sono partite da vedere tra la polvere e gli scoppi non adatte ad essere descritte e raccontate.

Le squadre sono composte da 27 giocatori:
4 Datori Indietro (portieri)
3 Datori Innanzi (terzini)
5 Sconciatori (mediani)
15 Innanzi o Corridori (attaccanti).

Particolarmente note sono due date in cui si svolsero due partite in due occasioni ben precise. Una delle prime partire documentate del Giuoco del Calcio risale al 1490 quando, durante un inverno particolarmente rigido, l’Arno si ghiacciò e la partita fu giocata con spettatori affacciati sui Lungarni e il Ponte Santa Trinita, l'altra ha un giorno e un mese ben preciso oltre all'anno. Era il 17 febbraio del 1530, la data della più famosa partita detta anche la Partita dell'Assedio, quando i fiorentini per sbeffeggiare le truppe di Carlo V che assediavano Firenze organizzarono una partita alla quale parteciparono i più bei nomi dei giovani fiorentini, mentre i suonatori di corni e trombe sul tetto della cattedrale si lasciavano ben vedere e sentiti dai nemici.

Qui nella foto vediamo la preparazione del campo di gioco in terra battuta. Sui palazzi ai lati abbiamo già visto precedentemente come era segnato il centro del campo, qui e qui.


Coordinate:   43°46'8.36"N,  11°15'40.10"E                 Mappe:  Google  -   Bing 




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sabato 14 febbraio 2015

L'architettura e la pittura perduta del Palazzetto Bellini

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Firenze, Lungarno Soderini

Non passa inosservato per chi transita sul  Lungarno Soderini un bell'edificio che si discosta dalla consueta fattura delle costruzioni fiorentine.  Su probabile progetto di Adolfo Coppedè   (Firenze, 1871 – 1951)  dei primi del Novecento è costituito da un corpo centrale con un grande finestrone balconato sormontato da un frontone  con ai lati due ali più basse pure vetrate e con balconcini più piccoli. All'interno del frontone vi sono figure allegoriche in terracotta invetriata l'architettura a sinistra e la pittura, di cui resta ben poco da vedere, a destra. Il committente era  l'antiquario Luigi Bellini per muso privato, residenza, e galleria d'arte. 

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Oggi è un museo in cui si alternano varie esposizioni  con esposizioni a rotazione alcuni oggetti di proprietà della famiglia, come tavole dipinte a fondo oro di epoca medievale, bronzetti, sculture lignee, maioliche e robbiane, mobilio antico. . Da ricordare che qui  fu ospite, presso l'antiquario,  il pittore Giorgio De Chirico  (1888 – 1978) dal 1933 e nel 1940.


Coordinate:  43°46'11.18"N,  11°14'46.51"E                       Mappe: Google - Bing




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martedì 10 febbraio 2015

L'alberghettino

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Firenze, Piazza della Signoria,  Palazzo Vecchio,  Torre di Arnolfo

Il vezzeggiativo ironico assegnato alla fredda stanza  che si apre, ma si chiude solo dall'esterno con  un pesante chiavistello, non è rivolto ad un'ospitale, piccola stanza di un albergo qualsiasi. Il pavimento in cotto, le spesse mura, un tavolaccio per giaciglio è in effetti una prigione a tutti gli effetti e niente può lenire la pena nemmeno ammirando dall'alto il panorama di Firenze dall'unica finestra che vi si apre. Ospiti non volontari furono Cosimo  (Firenze,1389 – 1464) de' Medici, detto il Vecchio, nel 1433 e Girolamo Savonarola  (Ferrara, 1452 – 1498) nel 1498 prima di essere giustiziato il 23 Maggio giù nel centro della Piazza della Signoria.

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Si legge a malapena nella targa fissata sella stretta scalinata che si inerpica su per la Torre:



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IN QVESTO POPOLARMENTE 
CHIAMATO "L'ALBERGHETTINO"
PRIGIONE AGLI ACCVSATI DI DE-
LITTI CONTRO LO STATO FVRO-
NO CARCERATI COSIMO DE' ME-
DICI PATER PATRIAE DAL 7 SETTEM-
BRE AL 3 OTTOBRE 1433 E FRA
GIROLAMO SAVONAROLA DALLA
NOTTE DELL'8 APRILE AL 23 MAG-
GIO 1498
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Coordinate:  43°46'9.20"N,  11°15'21.20"E         Mappe:   Google   -   Bing




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domenica 8 febbraio 2015

Notturno

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Firenze, il Duomo da San Miniato al Monte

Dal nero della notte spuntano e salgono come pilastri di luce vari campanili. Riconosciamo il Campanile di Giotto, quello della Badia e del Bargello davanti al Cupolone. A sinistra Palazzo Vecchio con la Torre di Arnolfo. I lampioni dei Lungarni tagliano trasversalmente la città. In basso  l'austera e semplice facciata della Chiesa e Parrocchia di San Niccolò a Oltrarno. Tutto il resto è spot di luci che si perdono nel buio dei boschi e delle macchie delle colline alberate a nord.

Coordinate:  43°45'34.33"N,  11°15'54.01"E                     Mappe: Google - Bing




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giovedì 5 febbraio 2015

Una cornice di merli

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Firenze, Forte Belvedere

Ancora uno scorcio di Forte Belvedere  incorniciato dai merli ghibellini sul ballatoio della Torre di Arnolfo sotto un cielo invernale nuvoloso.


Coordinate:  43°45'47.72"N,  11°15'13.50"E                      Mappe: Google - Bing


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martedì 3 febbraio 2015

Il 3 febbraio 1865 Firenze divenne capitale d’Italia

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Firenze, panorama

Sono trascorsi esattamente 150 anni da quando Firenze divenne capitale d'Italia, il 3 Febbraio 1865, sede che si protrasse fino al 1871. Firenze fu risistemata, sventrata nel suo antico, decadente e decaduto centro storico, ricostruita in stile confacente alla sua nuova funzione, le mura quasi totalmente abbattute per realizzare i viali di circonvallazione, trasformata nel bene e nel male, rimpianta da alcuni. 
Naturalmente la foto è di qualche giorno fa, anticata, con un suggestivo panorama della città dall'alto, dalla terrazza di San Miniato.

Coordinate:  43°45'34.33"N,  11°15'54.01"E                     Mappe: Google - Bing




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domenica 1 febbraio 2015

Un gioco di luci e marmi


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Firenze, Piazza del Duomo, Santa Maria del Fiore

In primo piano la facciata ottocentesca del Duomo con dietro il Campanile di Giotto, del Trecento.


Coordinate:  43°46'23.92"N,  11°15'19.55"E                      Mappe: Google - Bing





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