Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 29 giugno 2015

Una cupola verde tra tanti tetti rossi

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Firenze,  via Farini

Dell'architetto Mariano Falcini  (Campi Bisenzio, 1804 – 1885) ne abbiamo parlato recentemente in occasione del post dedicato all'orologio situato nella Sala delle Reali Poste agli Uffizi, sala da lui riprogettata da una preesistente rimessa per le carrozze granducali. Opera ben più significa è la Sinagoga progetto firmato firmato come coadiutore. insieme a Vincenzo Micheli (Modena, 1833 – 1905), di Marco Treves  (Vercelli, 1814 - 1898) che gettò le basi del progetto. Le due esistenti sinagoghe nel Ghetto furono cancellate come tutte le case, palazzi,  piazze, vicole e strade all'epoca della ristrutturazione di Firenze Capitale del Regno d'Italia.Non è possibile non vederla, non riconoscerla, se dall'alto guardiamo il panorama di Firenze come in questa foto dal Piazzale Michelangelo. La grande cupola e le altre più piccoli stagliano col colore verde rame tra un mare di tetti di tegole in cotto rosso.
A Firenze solo il Kafeehaus del Giardino di Boboli ha una copertura dello stesso colore e materiale.


Coordinate:   43°46'21.78"N,  11°15'59.23"E                     Mappe: Google - Bing




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giovedì 25 giugno 2015

Sopra il cornicione è una balaustrata

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Firenze, Piazza San Firenze

Qui siamo in Piazza San Firenze dove troviamo la chiesa in stile tardobarocco (progetto di Pietro da Cortona come di tutto il complesso) dedicata a San Filippo Neri, il convento e l'oratorio. Nel 1640, i padri Filippini, venuti a Firenze da Roma, ricevettero in dono da papa Urbano VIII l'area che da piazza San Firenze si estende fra Borgo de' Greci, via dell'Anguillara fino a via Filippina. Tale zona comprendeva, oltre a case-torri e palazzetti, anche la chiesa di San Firenze (nome che deriva da San Fiorenzo), ricordata già nel 1174.  I due edifici vennero quindi uniti dal prospetto del convento. Le tre sezioni in cui è diviso il prospetto, da cui scende una scenografica scalinata, corrispondono dunque all'originaria chiesa, al convento e all'oratorio dei padri Filippini. Il convento e l'oratorio sono stati sede del Tribunale di Firenze adesso trasferito in periferia.

In alto troviamo la copia (l'originale si trova nel chiostro delle Oblate) dello stemma dei Serragli, due figure alate con la clarina ed una targa dedicata a Serragli, il benefattore che nel 1645 lasciò in eredità un cospicuo patrimonio per la conclusione dei lavori.

IULIANI SERRAGLI
HERED. EXT. OR. PRESB. F.
ABSOLUTUM
A REP. S. MDCCLXXV


Nel suo libro intitolato "Iscrizioni e memorie della città di Firenze"  (1887)  Francesco Bigazzi scrive:
"Mancò di vita nel 1648 Giuliano Serragli, dopo di aver testata la sua eredità a vantaggio della Congregazione dei Filippini, i quali volendo con questa ricca eredità secondare la pia mente del testatore, pensarono subito al disegno di una nuova Chiesa. Fu incaricato Pietro da Cortona di formare il progetto, ma essendo riuscito troppo grandioso.... vi ripugnò la modestia di quei Padri, e fu risoluto di ridurre l' antica Chiesa ad Oratorio, e l'Oratorio principiato dal Silvani nel 1645 a Chiesa, e situare fra l'una e l'altra di queste fabbriche il Convento, come appunto fu fatto.... La facciata intermedia del Convento è d' ordine dorico ed assai commendevole.... Sopra il cornicione è una balaustrata, e nel centro di essa campeggia lo stemma marmoreo del fondatore Serragli, posto in mezzo a due Fame scolpite da Pompilio Ticciati [(1706-1777)] con la suddetta iscrizione....". 



Coordinate:  43°46'11.15"N,  11°15'28.22"E                      Mappe: Google - Bing





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lunedì 22 giugno 2015

L'orologio delle Reali Poste

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Firenze, Sala delle Reali Poste degli Uffizi

La Sala delle Reali Poste è situata al piano terreno degli Uffizi. Difficile da notare in questi mesi per la barriera visiva dei ponteggi che esistono per la ristrutturazione di parte degli Uffizi. Ma dietro quel ponteggio un portone è l'accesso alla sala che deve il suo nome all'ufficio postale che vi ebbe sede dal 1866 al 1917, al tempo di Firenze Capitale del Regno d'Italia e per un po' di tempo dopo. Il salone fu progettato dall'architetto Mariano Falcini   (Campi Bisenzio, 1804 – 1885) che lo ricavò dal preesistente cortile delle carrozze qualificandolo con un pavimentato in marmi bianchi e rossi, coperto da un lucernario a padiglione sorretto da quattro esili colonne; le pareti, scandite da fregi e cornici in stucco, mostrano una vivace cromia valorizzata da recenti restauri. La funzione attuale della bella Sala delle Reali Poste è quella di ospitare  mostre temporanee allestite. Entrando da quel portone nascosto di cui dicevo prima troviamo di fronte in alto nella penombra dell'antisala un orologio antico, probabilmente della seconda metà del Novecento prodotto da un'azienda di orologi piemontese  attiva in quell'epoca, P. Granaglia e C.ia, con stucchi che la contornano che rappresentano i segni zodiacali. Da ricordare che a Mariano Falcini si devono alcune significative opere nella nostra città quali il Cimitero delle Porte Sante (1865) e la Sinagoga  (1875), il Giardino di Piazza Demidoff.



Coordinate: 43°46'7.89"N, 11°15'20.62"E                               Mappe: Google - Bing




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giovedì 18 giugno 2015

Cosa indica e chi è

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Firenze, Piazzale degli Uffizi

Il loggiato che circonda piazzale degli Uffizi ha ventotto nicchie ed ogni nicchia ha una statua che celebra un illustre artista, scienziato, letterato, uomo d'ingegno toscano. La prima nicchia sulla destra, oltre via Lambertesca andando verso l'Arno ed avendo lasciato alle spalle Piazza della Signoria, ospita una ieratica figura di monaco non incappucciato con in mano quello che a prima vista appare essere un libro indicato con la mano destra. Visto di profilo con la luce tagliente di un sole che accentua le luci e le ombre appare con una espressione più bonaria di quando lo sia vedendolo di fronte. Nel 1837 gli fu assegnato l'incarico a Lorenzo Nencini  (Firenze, 1806 - Firenze, 1854 ) di realizzare il ritratto ideale di Guido Monaco di Pomposa  (991-992 circa – dopo il 1033), monaco aretino inventore dello spartito musicale, ma solo il 24 giugno 1847 fu inaugurata nella locazione dove la vediamo oggi, nella ventisettesima nicchia. 


La statua rientra nei canoni della linearità scultorea toscana: l'abito monacale con pieghe ampie e risvolti consegnano un aspetto solenne alla figura che indica una tavoletta con righe e le note sul tetragramma, l'antesignano del pentagramma che verrà in epoca successiva.

Coordinate:   43°46'6.48"N,  11°15'19.72"E                     Mappe: Google - Bing




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lunedì 15 giugno 2015

I Signori Otto proibiscono che dietro il Castellaccio si possa...

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Firenze, Via degli Alfani, Signori Otto

All'angolo di via degli  Alfani corrispondente all'edificio oggi situato al numero 47, ma che alla fine dell'Ottocento era il 37, si trova murata una targa con un'iscrizione dei Signori Otto di Guardia e Balia. Già al tempo di  Francesco Bigazzi non tutta l'iscrizione era leggibile come rileviamo dalla trascrizione a pagina 363 del suo libro intitolato  Iscrizioni e memorie della città di Firenze pubblicato nel 1887  . 


LI SS. OTTO PROHIBISCONO CHE
DALLA PORTA DEL CONVENTO DE'
MONACI DEGLI ANGIOLI SINO AL CA
STELLACCIO NON SI POSSA ORINARE
NE FARE SPORCITE DI SORTE ALCVN
A . SOTTO PENA DI SCVDI DVE E DVE
TRATTI .............................A CIASCVNO
E DELL .......................................MDCXX.

"Essendo la pietra molto corrosa non si leggono alcune parole; ma possono ben sottintendersi nelle di fune, o di corda. "

Come vediamo dalla foto in alto, la situazione è peggiorata, la consunzione del tempo agisce imperterrita, e si sono perse altre lettere particolarmente in corrispondenza della zona già interessata dall'usura già più di un secolo fa.

Ma cosa è questo 'castellaccio' nominato nella targa? E' lo stesso Bigazzi che ce lo chiarisce.

"E nelle altre arbitrio del Magistrato. Questo Bando ordina il rispetto alla Chiesa ed al Convento de' Monaci di S. Maria degli Angioli, che trovasi a cinquanta metri da questo Bando, e della quale fu fondatore nel 1296 Fra Guittone di Viva di Michele d'Arezzo. I Monaci, essendosi ridotti in iscarsissimo numero, furono, non sono molti anni passati, fatti sloggiare; e la loro Chiesa profanata ed il Convento sono oggi annessi allo Stabilimento dell'Arcispedale di S. Maria Nuova.
Alla strada, posta dietro alla Via de' Servi dal lato di levante, détte nome di Via del Castellaccio non già un castello diroccato, ma bensì il Tempio degli Scolari restato non finito e che il popolo chiamò il Castellaccio dalla forma ottagonale. Era questo tempio un lavoro pregiatissimo del Brunellesco [Filippo Brunelleschi (Firenze, 1377 - 1446)] ordinato dai Consoli de' Mercadanti, esecutori testamentari di Matteo degli Scolari, il quale nel 1424 lasciò il suo patrimonio per l' erezione dì questa Chiesa. La Repubblica si servi degli assegnamenti per la guerra di Lucca, e la fabbrica restò sospesa ed imperfetta, come la vediamo oggi".


Coordinate:  43°46'31.03"N,  11°15'37.29"E                     Mappe: Google - Bing




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giovedì 11 giugno 2015

I grandi dell'Allori a Santissima Annunziata

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Firenze,  Santissima. Annunziata

Abbiamo visitato altre volte nei nostri viaggi fotografici la bellissima piazza prospiciente la Basilica della Santissima. Annunziata, L'abbiamo vista oggi e come era nel Settecento,  il Loggiato dei Serviti che la delimita a ovest, lo Spedale degli Innocenti a est, e alcuni particolari quali statue equestri e fontane. Abbiamo visto anche l'affresco sull'arcone centrale antistante l'entrata della Basilica che rappresenta Fede e Carità, del Pontormo  (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 2 gennaio 1557) e l'affresco del 1616 di Bernardino Poccetti, pseudonimo di Bernardo Barbatelli (Firenze 1548 – Firenze, 1612), nell'attiguo chiostro "grande" detto dei "morti", con uno scorcio del Duomo.
 Entriamo nella penombra della Basilica per dirigerci in una delle cappelle che si aprono  nella navata di destra, la cosiddetta cappella Montauto nota come cappella di San Girolamo con gli affreschi di Alessandro Allori ( Firenze 1535, Firenze 1607) eseguiti tra il 1560 e il ’64, prima importante commissione assegnata al giovane pittore da Bastiano da Montauto, che aveva fatto fortuna a Roma come banchiere e grande amico di Michelangelo.. Su una della pareti è la Disputa di Gesù tra i dottori e la Cacciata dei mercanti dal tempio. Nella Disputa sono riconoscibili i ritratti di gran cittadini, letterati e alcuni amici personali dell’Allori stesso, tutti identificati con il nome scritto sulle scollature degli abiti (Maso da San Friano, Agnolo Bronzino, Jacopo Butteri, Pontormo), ma anche poeti ed eruditi come Pier Vettori e Vincenzo Borghini.


Coordinate:   43°46'37.00"N,  11°15'39.68"E                     Mappe: Google - Bing




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domenica 7 giugno 2015

Il dito del Ratto

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Firenze,  Piazza della Signoria , Loggia dei Lanzi

Non poteva non succedere ancora ed è successo. Il gruppo del Ratto di Polissena sotto la Loggia dei Lanzi, in Piazza della Signoria,  ha ricevuto l'ennesimo sfregio da parte di un visitatore niente affatto rispettoso del luogo e dell'arte. Il mignolo di Polidoro è stato staccato di netto e portato via come un souvenir qualsiasi alla stregua delle statuette del Davide che si trovano in quantità industriali nelle bancarelle e nei negozi dei dintorni. E non è la prima volta, ne sarà l'ultima, nonostante vi sia sorveglianza e telecamere che controllano costantemente la Loggia e tutti i monumenti sparsi per Firenze. Una telecamera avrà ripreso l'atto disgraziato e le registrazioni porteranno all'identificazione del vandalo e, al più presto. verrà sostituito il mignolo di marmo ma tutto ciò fa pensare su quanto sia pericoloso lasciare esposte opere d'arte in luoghi aperti. Gli estimatori educati sono milioni ma  basta un fesso .... 


Il gruppo rappresenta il ratto di Polissena, giovanissima figlia di Priamo ed Ecuba, ad opera di Pirro, nonostante il tentativo del fratello Polidoro di difenderla e della madre di sottrarla al rapimento trattenendola per un fianco prima di essere colpita a sua volta dalla spada del rapitore


Coordinate: 43°46'9.12"N, 11°15'20.57"E                      Mappe: Google - Bing



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giovedì 4 giugno 2015

Mezzogiorno in punto

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Firenze, Piazza della Signoria

E' un orologio che non ha bisogno di essere ricaricato da più o meno due secoli. E' la meridiana che si trova in Piazza della Signoria addossata a Casa Guidacci (Palazzo della Meridiana). In questa foto del 2 Giugno scorso segna le ore 12, quelle vere non quelle legali, in grado di  indicare contemporaneamente il mezzogiorno medio, fissato dal meridiano di Greenwich, che quello convenzionale relativo al fuso orario.


Coordinate:  43°46'11.83"N,  11°15'20.44"E                      Mappe: Google - Bing




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martedì 2 giugno 2015

La pietra è forte

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Firenze, Palazzo Vecchio

Entriamo da Via de' Gondi in Piazza della Signoria e sopra di noi sula sinistra si erge la maestosa, solida struttura di Palazzo Vecchio, con le sue bifore , finestroni, aperture, contrafforti, merli che si disegnano tra le forti pietre squadrate rosse di un mattino d'inizio giugno. E' la pietra forte che riflette quel caratteristico colore che nel pomeriggio dona riverberi ancora più infuocati. In cima alla Torre di Arnolfo si intravede la banderuola, Il marzocco, il leone emblema della città.


Coordinate:  43°46'9.20"N,  11°15'21.20"E         Mappe:   Google   -   Bing





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