Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

giovedì 29 ottobre 2015

Cosimo il Vecchio e il pilastro della Basilica

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Firenze, Basilica di San Lorenzo

Sulla sinistra della Basilica di San Lorenzo si accede al chiostro  dei Canonici in fondo al quale una scalinata ci porta nella cripta, ristrutturata dal Buontalenti  (Firenze, 1531 – 1608), alla cui destra ci imbattiamo immediatamente nella tomba di Donatello (Firenze, 1386 – 1466) poi, proseguendo, raggiungiamo una cancellata in ferro che ci separa dalla cappella ove è il monumento funebre di Cosimo. Cosimo il Vecchio (1389, 1464), capostipite della famiglia, fu sepolto, per volere del figlio Piero, all'interno del pilastro quadrangolare che sostiene il presbiterio della Basilica di San Lorenzo e, simbolicamente, anche le sorti dei Medici, In corrispondenza, davanti all'alitar maggiore della chiesa, si trova la lastra tombale in preziosi marmi policromi. Il monumento funebre, fu realizzato da Andrea del Verrocchio (Firenze, 1437 – 1488). nel 1464. Nel marzo 1465 la Signoria di Firenze appose alla tomba di Cosimo la scritta PATER PATRIAE.



Coordinate:   43°46'29.12"N,  11°15'14.38"E                     Mappe: Google - Bing




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lunedì 26 ottobre 2015

Palazzo Vecchio 150 anni fa

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Firenze,  Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio

Cosa si scriveva 150 anni fa.
"Le piazze. - Piazza della Signoria. — Questa piazza, la più importante di Firenze per i suoi monumenti e le memorie che rammenta , non cominciò a ingrandirsi che nel 1258. i Guelfi vittoriosi spianarono le case degli Uberti, situate a greco, e su quelle dei Foraboschi e degli Ormanni, altre famiglie ghibelline, alzarono più tardi (1298) il palazzo della Signoria. Altri ingrandimenti ebbero luogo nel 4307 e 1308. Il duca d'Atene, nel 1343, ordinò alcune demolizioni per isolare il palazzo. Le antiche chiese di San Romolo, a tramontana, e di Santa Cecilia, a ponente (Posta delle Lettere) furono distrutte nel 1349 e 1367, quindi ricostruite e nuovamente distrutte nel secolo XVIII. La piazza prese, poco tempo dopo, l'estensione che ha oggi.
Su questa piazza avevano luogo le riunioni popolari. Dalla terrazza, situata sopra la gradinata del palazzo e pia tardi sotto le loggie de' Priori i magistrati parlavano al popolo. Dal XIII al xIx secolo, vi si celebrò, il giorno di San Giovanni, la festa degli omaggi (offerte che Firenze e le città vicine recavano alla chiesa di San Giovanni). Fu qui che Savonarola Venne impiccato e bruciato nel 1498.
Narrare gli avvenimenti di cui questa piazza è stata il teatro, sarebbe quasi un raccontare l'istoria di Firenze. Dopo essere stata testimone delle agitazioni e dei grandi fatti operati dalla Repubblica; dopo aver veduto i Medici, la casa di Lorena, gli stranieri, gli avvenimenti del 1848 e 1859; la notte del 15 marzo al chiaro delle torce e fuochi del Bengala, su questa piazza, le acclamazioni della folla salutarono l'annessione della Toscana al nuovo regno d'Italia, proclamata dai Magistrati dalla terrazza del palazzo. Il palazzo della Signoria è il principale edifizio."  Guida di Firenze e suoi contorni con vedute e nuova pianta della città - Di Andrea Bettini - 1862 - Pgg 29/30

"Questo palazzo, che assomiglia piuttosto a una fortezza, e di un aspetto sì caratteristico, è l'opera dello stato virile della repubblica. Arnolfo di Cambio  di Colle [Colle di Val d'Elsa, circa 1240 – 1302] ne fu l'architetto. Fu edificato sull'area delle case dei Foraboschi e altri ghibellini. La parte costruita da Arnolfo è quella che è coronata di merli e sormontata della torre; ma ha subito alcuni cambiamenti, se deve giudicarsene da un affresco del xv secolo che rappresenta l'espulsione del duca d'Atene. Esso fu ingrandito a diverse epoche nel 1342, da A. Pisano [Andrea Pisano (1290 circa – 1349 circa) ], sotto il duca d'Atene, e successivamente da M. Michelozzi (1434), il Cronaca [1457 – 1508], Baccio d'Agnolo [Firenze,circa il 1460. - Morto, 1553], Vasari [1511 – 1574] (1540-55) ec., e ultimamente vi sono stati fatti alcuni miglioramenti interni per l'abitazione del Governatore, negli appartamenti di Leone X.
Durante la repubblica servì di residenza alla Signoria e ai principi cui sì dava un potere temperarlo. Cosino I vi abitò qualche tempo avanti l'acquisto del palazzo Pitti. Fu allora che Vasari vi fece dei cambiamenti e ingrandimenti considerevoli. Sotto la monarchia servì di residenza ai diversi uffizi dei Ministeri. È oggi l'abitazione del Governatore.
La torre è alta 93 metri, la sua campana chiamava il popolo sotto le armi o lo (convocava in assemblea. Il primo orologio vi fu posto nel 1354, ed era lavoro di Niccola di Bernardo; fu rifatto da Vivìani nel 1667 [vedere L'orologio di Palazzo Vecchio]. Sopra la porta vedonsi due leoni in pietra e l'iscrizione: Rex Regum et Dominus Dominantium, sostituita sotto Cosimo I alla seguente posta nel 1527: jesus christus REX FIORENTINI POPULI, S. P. DECRETO ELEGIT. Sotto gli archi della galleria chiusa che sormonta l'edifizio, vedonsi le armi della repubblica; e delle caditoie dalle quali si lasciavano cadere delle pietre su coloro che attaccavano il palazzo." Guida di Firenze e suoi contorni con vedute e nuova pianta della città - Di Andrea Bettini - 1862 - Pgg 55/56

Coordinate:  43°46'11.20"N,  11°15'21.57"E        Mappe:   Google  -  Bing




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giovedì 22 ottobre 2015

Scorcio del Duomo

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Firenze, Piazza del Duomo

Una ripresa esterna dalle parte sinistra dell'abside del Duomo con al centro una bifora e in alto la Cupola con la famosa  'gabbia per i grilli'.


Coordinate:  43°46'22.09"N,  11°15'24.34"E                      Mappe: Google - Bing




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lunedì 19 ottobre 2015

Panorama e riflessi sull'Arno

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Firenze, dal Ponte alle Grazie

In una classica giornata autunnale le nuvole si rincorrono una con l'altra giocando a nascondino col sole, donando riflessi sullo specchio delle acque di un Arno tranquillo. A sinistra Lungarno delle Grazie con le orecchie dell'architetto, a destra Lungarno Serristori col palazzo omonimo e la torre di San Niccolò ripresi dal centro del Ponte alle Grazie . Volgendo lo sguardo dall'altra parte del ponte vediamo il Ponte Vecchio.


Coordinate:   43°45'58.78"N,  11°15'31.58"E                     Mappe: Google - Bing




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giovedì 15 ottobre 2015

Otto Testimoni

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Firenze, Piazza San Lorenzo.


"I Testimoni" di Mimmo Paladino (1948) solenni e ieratiche figure in tufo alte due metri d'altezza appoggiate su piedistalli in metallo scurissimo, sono poste davanti al sagrato della Basilica di San Lorenzo. Potrebbero ricordare il guerriero di Capestrano, ma anche no,  o  i Moai dell'Isola di Pasqua o altre sculture ancestrali. Le opere, che viengono da una collezione privata, annunciano la mostra che si svolge all'interno nel Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo intitolata  “Si fece carne. L'arte contemporanea e il sacro” promossa da l'Arcidiocesi di Firenze, la Parrocchia di San Lorenzo, l'Opera Medicea Laurenziana e la Community of Jesus. Rimarrà aperta fino al 9 Gennaio 2016.

Qui sotto una delle otto statue, uno dei 'testimoni'. Testimoni nel tempo? O testimoni del tempo che trascorre, che consuma la materia? Materia, il tufo lavorato, che pur mantenendo la sua originaria essenza, l'eterogeneità, le capsule ora vuote che racchiudevano i gas espulsi dalle eruzioni vulcaniche piroclastiche e inglobati nella roccia magmatica incandescente, dà forma ad un pensiero. Testimoni del passaggio, della transitorietà della vita dell'uomo, destinata a passare, a cessare, che è provvisoria, come le sue certezze, che si consuma, si dimentica, scompare. La materia no, si trasforma, fluisce e prende altre forme.

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Coordinate: 43°46'29.08"N, 11°15'17.48"E                       Mappe: Google - Bing




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lunedì 12 ottobre 2015

Il profilo conosciuto

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Firenze, chiesa di San Frediano in Cestello

Probabilmente la  chiesa di San Frediano in Cestello non è molto conosciuta e  frequentata dai turisti ma è forse una delle più suggestive inquadrature della città e particolarmente amata dai fiorentini. Come non rimanere incantati dalle simmetrie delle forme che si riflettore sulle acque tranquille dell'Arno a Santa Rosa o il profilo del panorama delineato dalla sua cupola e dal campanile che si ergono nell'aria rossa nell'ora del tramonto. 

Parroco della chiesa è il sacerdote Pirro Palazzeschi investito fino dal dì 13 Agosto 1841
Notizie storiche. — L'attuale Parrocchia è sostituita ad altra dello stesso titolo antichissima, che era una delle 12 Priorie esistente una volta sulla Piazza di S. Frediano, ed appartenuta alle monache Agostiniane dal 1511 al 1783. Da quest'epoca fu conversatila in fabbricalo per uso di particolari abitazioni. Era stata consacrala da Alessandro dei Medici Arcivescovo di Firenze nel 1584. Soppressa dipoi la Parrocchia, fu trasportala col medesimo titolo nella Chiesa, detta di Cestello, già S. Maria degli Angioli la quale è appartenuta alle Monache Carmelitane Calzate dal 1450 al 1028; finalmente ai Mònaci Cistercensi dal 1628 ul 1782.
Questa chiesa fu riedificala nell'Anno 1680 col disegno del Cerruti e di Antonio Ferri, e divenne assai vaga e pulita, come ammirasi attualmente, colla Cupola dipinta dal celebre Domenico Gabbiani.
La prima pietra poi fu benedetta dal P. Abate Rossi il di 10 Giugno 1680.
Fu eretta in Collegiata con Breve Pontificio del 18 Febbrajo 1807 reso esecutoriale con Decreto Arcir. del dì 6 Aprile dello stesso Anno.
Il Clero è composto del Priore. unica dignità e Capo del Capitolo. — Sedici Canonici, sei prebendati e dieci onorarj, venti Cappellani, e trenta Cherici col loro Maestro da scegliersi fra i Canonici Onorarj a nomina del Priore.
In detta Chiesa fra le altre Reliquie esiste la Mitra di S. Frediano celeberrimo Vescovo di Lacca rinchiusa in un Reliquiario, a foggia di Mitra, nel di cui piedistallo venerasi altra reliquia di detto sauto riposta in teca che si espone nel giorno del Titolare. Vi si venera di più un aulico Crocifisso, detto dell'Abito, la di cui Festa si fa annualmente nella Domenica in Albis trasportandolo ali' Altar Maggiore : È da notarsi poi, che nella sera del mercoledì Santo per privilegio speciale ab anliquo si fa la deposizione del SS. Sacramento, ivi esposto per l'Orazione delle Ouarantore, con la processione per la Chiesa, e con gran frequenza di popolo.
Questa Chiesa fa consacrata dall'Arcivescovo Martini il di 15 Ottobre 1798, e se ne fa memoria la III. Domenica del dello mese.
Nel recinto della Parrocchia esistono le appresso.
Compagnie — 1. S. Andrea Corsiui, detta del chiodo, in via Carmaldoli.
Ivi esiste un Crocifisso all' unico Altare tenuto in venerazione.e ai scuopre la Domenica in Albis e vi concorre gran popolo.
2. S. Monaca attualmente Istituto della dottrina Cristiana in via della Fogna presso la Piazza del Camine. Questa Chiesa è appartenuta alle Monache Agostiniane dal 1443 al 1810. Detto Istituto è preseduto da una pergona distinta della Città col titolo di Proposto ed ha per oggetto di chiamare nei giorni festivi i fanciulli specialmente della Parrocchia, all'istruzione Religiosa.
Si fa la memoria della Consacrazione di detta ChiesaLa I Domenica di Settembre di ciascun Anno.
S. Pietro nei Chiostri di S. Spirito. — 4. S. Rocco nell'Oratorio di detto titolo in via dell'Orto, di proprietà di S. A. I. e R.
— 5. SS. Sacramento nella Chiesa di S. Carlo in via S. Agostino.
6. Terziari del Carmine nel primo Chiostro del Carmine, e nella prima Cancelleria di detto Chiostro esiste il famoso Cenacolo dipinto da Giorgio Vasari.
Conventi—S. Carlo — Chiesa regolare delle Scuole Pie.
Questa Chiesa appartenne dal 1638, al 1783. Ai PP. Bernabiti cosi detti perché i Santi Uomini Antonio, Zaccaria, lacopo, Antonio Morigia, e Bartolommeo Ferrari si adunarono nella Chiesa di S. Barnaba in Milano, e fondarono questa Religione sotto la regola di S. Agostino.
Attualmente appartiene ai PP. Scolopi fino dall'anno 1938 che forman parte della Famiglia di S. Giovannino degli Scolopi, e vi si tiene publilicameote scuola per i Fanciulli di oltr' Arno.
La Cupola è dipinta da Giuseppe Zocchi, e vi è rappresentala la Gloria del Paradiso.

"Raccolta di notizie storiche riguardanti le chiese dell'arcidiocesi di Firenze -1847" Di Luigi Santoni
Pagg 24 e segg..



Coordinate:  43°46'11.95"N,  11°14'38.46"E                      Mappe: Google - Bing




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giovedì 8 ottobre 2015

Un fiume, due ponti, una torre, le colline in fondo

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Firenze, panorama

Dal Lungarno Corsini, risalendo con l'obiettivo della fotocamera il corso dell'Arno, si riprende in primo piano un arco del Ponte di  Santa Trinita, subito dietro il Ponte Vecchio, in lontananza la Torre San Niccolò ed ancora più lontano le colline ad est di Firenze


Coordinate:  43°46'12.38"N,  11°14'57.47"E                      Mappe: Google - Bing




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lunedì 5 ottobre 2015

Il Bacchino e il nano

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Firenze, Palazzo Pitti, Giardino di Boboli

La statua in marmo bianco, alta circa 120 centimetri, è nel Giardino di Boboli, addossata al Corridoio Vasariano a breve distanza dalla Grotta Grande o di Bernardo Buontalenti ( Firenze, 1531 – 1608). Se si potesse entrare dall'accesso di Piazza Pitti la vedremmo subito a sinistra. L'opera del 1560 del settignanese Valerio Cioli ( 1529 circa - 1599) è conosciuta con due nomi o Fontana del Il Bacchino per il soggetto che raffigura o del Nano Morgante (Braccio di Bartolo) personaggio storico veramente vissuto alla corte di Cosimo I de' Medici (Firenze, 1519 – 1574) a cui si ispira. 

“...Quivi pure in alcune nicchie son collocate diverse Statue di marmo, l'ultima delle quali rappresenta Morgante Nano, scolpita da Valerio di Simone Cioli, (quale anco diverse antiche Statue manomesse nella Galleria del Duca Cosimo con somma intelligenza dell'arte racconciò,) ...”

Descrizione dell'imperiale giardino di Boboli fatta da Gaetano Cambiagi 1757



Coordinate:   43°45'57.23"N,  11°15'4.07"E                     Mappe: Google - Bing




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giovedì 1 ottobre 2015

L'indiano delle Cascine

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Firenze, Cascine, Piazzale dell'Indiano


L'altro giorno ero alle Cascine per partecipare ad una gara di corsa podistica, a cui non potevo rifiutare, in un tratto del parco che va dal Piazzale delle Cascine al piazzale dell'Indiano e ritorno, scarsi quattro chilometri di percorso.  Mi sono fermato un attimo ametà del percorso per fotografare il monumento al principe indiano che si trova proprio al limite ovest del Parco, molto conosciuto dai fiorentini da più di un secolo e meta, soprattutto intorno al 1900, di passeggiate domenicali. Si legge inciso sulla lapide:


MONUMENTO ALLA MEMORIA DEL PRINCIPE
INDIANO    RAJARAM    CHUTTRAPUTTI
MAHARAJAH DI KOLHAPUR MORTO A 
VENTUN'ANNO A FIRENZE IL XXX GIORNO
DI NOVEMBRE MCCCXX QUANDO
DALL'INGHILTERRA TORNAVA ALLA PATRIA  



Il principe fermatosi in un hotel di Piazza Ognissanti di ritorno in patria dall'Inghilterra ebbe un improvviso malore che lo portò in breve alla morte. In ottemperanza alla religione le ceneri del corpo del principe furono disperse alla confluenza di due fiumi ed è qui che il Mugnone si getta in Arno. Il monumento fu costruito dallo scultore inglese Fulle in ricordo del giovane sfortunato.

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Foto della fine dell'Ottocento

Coordinate:  43°47'25.61"N,  11°11'52.36"E                      Mappe: Google - Bing




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