Cliccare sull'immagine per ingrandire
Firenze, via del Gomitolo dell'Oro da Via Sant'Antonino a Borgo la Noce
Si chiama via del Gomitolo dell'Oro ed è nel centro storico di Firenze, l'accesso un po' nascosto dalle bancarelle a ridosso del Mercato Centrale di San Lorenzo. Oltre al nome niente fa pensare allo sfarzo e alla ricchezza, l'opulenza e l'essere un luogo esteticamente raffinato.
Ai tempi luminosi del Rinascimento qui vi si aprivano una grande quantità di laboratori non d'oro, non erano orefici, bensì di filatori e tessitori d'oro che producevano la materia prima con cui si ricamavano e intessevano broccati, sete e, principalmente, i paramenti sacri. In questa strada ebbero casa e bottega i Bigordi, specializzati nell'intreccio di ghirlande d'argento e d'oro e perciò detti "ghirlandai". Da questa famiglia di abili artigiani sarebbe poi disceso un ramo di pittori: a cominciare da Domenico Bigordi detto "il Ghirlandaio" (1449-1494), discepolo di Filippo Lippi e autore fra l'altro di celebri affreschi nella vicina Basilica di Santa Maria Novella, proseguendo con il fratello David (1452-1525), specializzatosi poi nei mosaici, e infine con il figlio Ridolfo (1483-1561), seguace di Fra Bartolommeo e di Raffaello.
Via del Gomitolo dell'Oro all'altro capo.
Nessun commento:
Posta un commento