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Firenze, Piazza dei Tre Re, Torre de' Macci, Vicolo dell'Onestà
Questa piccolissima piazzetta è a pochi passi dalla rinomata, elegante, ampia via Calzaioli, ha un nome che è antitetico al modo in cui si presente chiamandosi Piazza dei Tre Re (già Corte de' Macci), non proprio regale. Il nome attuale deriva da un'antica locanda dall'insegna pomposa di "Albergo del Re" e poi "Dei Tre Re".
Vi si arriva da Via Calzaioli attraverso uno stretto vicolo (chiasso) e poco illuminato dalla luce del giorno, Vicolo dell'Onestà (già Chiasso de' Macci) appena percettibile sulla sinistra della foto a fianco della Torre de' Macci (XVIV secolo). Il nome, in certo senso, è ambiguo, ed il perché lo apprendiamo leggendo alcune righe del libro di Giuseppe Conti, "Firenze Vecchia (1799-1859)".
"... perché quivi in alcune stanze dell'Arte de' beccai [macellai], risiedeva il Magistrato dell'Onestà: titolo che pareva una canzonatura, perché si doveva occupare invece delle meretrici. Questo magistrato piuttosto curioso si componeva di otto cittadini, popolani e guelfi, estratti a sorte due per quartiere, i quali sotto nessun pretesto potevan rinunziare a quell'onorifico incarico. Essi avevano ogni suprema autorità sulle donne pubbliche, a cui assegnavano il luogo dove dovevano abitare, rilasciavan loro il bullettino di libero esercizio, e stabilivano perfino il prezzo che potevan pretendere!.."
Ufficiali dell'onestà
1403 aprile 30 - sec. XVIII
Contesto politico-istituzionale di appartenenza:
Repubblica fiorentina, per il periodo: 1403 aprile 30 - 1530
Ducato di Firenze, per il periodo: 1530 - 1569
Granducato di Toscana, principato mediceo, per il periodo: 1569 - 1737
Granducato di Toscana, principato lorenese, per il periodo: 1737 - sec. XVIII, metà
Vi si arriva da Via Calzaioli attraverso uno stretto vicolo (chiasso) e poco illuminato dalla luce del giorno, Vicolo dell'Onestà (già Chiasso de' Macci) appena percettibile sulla sinistra della foto a fianco della Torre de' Macci (XVIV secolo). Il nome, in certo senso, è ambiguo, ed il perché lo apprendiamo leggendo alcune righe del libro di Giuseppe Conti, "Firenze Vecchia (1799-1859)".
"... perché quivi in alcune stanze dell'Arte de' beccai [macellai], risiedeva il Magistrato dell'Onestà: titolo che pareva una canzonatura, perché si doveva occupare invece delle meretrici. Questo magistrato piuttosto curioso si componeva di otto cittadini, popolani e guelfi, estratti a sorte due per quartiere, i quali sotto nessun pretesto potevan rinunziare a quell'onorifico incarico. Essi avevano ogni suprema autorità sulle donne pubbliche, a cui assegnavano il luogo dove dovevano abitare, rilasciavan loro il bullettino di libero esercizio, e stabilivano perfino il prezzo che potevan pretendere!.."
Ufficiali dell'onestà
1403 aprile 30 - sec. XVIII
Contesto politico-istituzionale di appartenenza:
Repubblica fiorentina, per il periodo: 1403 aprile 30 - 1530
Ducato di Firenze, per il periodo: 1530 - 1569
Granducato di Toscana, principato mediceo, per il periodo: 1569 - 1737
Granducato di Toscana, principato lorenese, per il periodo: 1737 - sec. XVIII, metà
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