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Firenze, Ponte Vecchio, targhe in ricordo dell'alluvione
Una lapide in pietra, ormai quasi illeggibile, ricorda l'avvenimento e che, a maggior decoro del nuovo ponte, fu costruita una meridiana in marmo sulla quale una piccola scultura di una lucertola indica il sud. Si legge con scrittura in onciale: "Nel trentatre dopo il milletrecento, il ponte cadde per diluvio d'acque; poi dodici anni, come al Comun piacque, rifatto fu con questo adornamento".
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NEL TRENTATRE [DOPO L
MILLE TRECENTO [IL PON
TE CADDE PER [DILVVIO D ACQVE
POI DODICI ANNI [COME AL COMVNE
PIACQUE RIFATTO [FV CON
QUESTO ADORNAMENTO
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NEL TRENTATRE [DOPO L
MILLE TRECENTO [IL PON
TE CADDE PER [DILVVIO D ACQVE
POI DODICI ANNI [COME AL COMVNE
PIACQUE RIFATTO [FV CON
QUESTO ADORNAMENTO
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Su un'altra targa coeva posta sull'altro lato del ponte, quello a monte, lo stesso concetto è espresso in latino. Qui chi invita alla lettura non è una semplice mano con l'indice puntato ma una figura intera alata ed ignuda.
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ANNO MILLENO TER CENTÛ QUOQUE DENO
ET TRIBUS ADIUNTTIS Î QUARTA LUCE NOVEBRIS
TURBINE LIMPHARÛ [ ] TARÛ CORRUIT HIC PONS
POSTEA MILLENIS TER CENTÛ QUOQUE NOVENIS
PULCRIOR ORNATUS [ ] AS FUIT ET RENOVATUS
HIC PUER OSTENDIT BREVITER QUE Î EA FUERÛT
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ANNO MILLENO TER CENTÛ QUOQUE DENO
ET TRIBUS ADIUNTTIS Î QUARTA LUCE NOVEBRIS
TURBINE LIMPHARÛ [ ] TARÛ CORRUIT HIC PONS
POSTEA MILLENIS TER CENTÛ QUOQUE NOVENIS
PULCRIOR ORNATUS [ ] AS FUIT ET RENOVATUS
HIC PUER OSTENDIT BREVITER QUE Î EA FUERÛT
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