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Una curiosità che sfugge a molti sono le TESTE LONGOBARDE della Scarsella (*).
Se ci poniamo all’esterno del Battistero e volgiamo il nostro sguardo in alto, si possono osservare ai due spigoli dell’abside due gocciolatoi a testa leonina in marmo, con sotto due “facce” in pietra. Quest’ultime, probabilmente, ornavano la chiesa già al momento della sua costruzione ed erano collocate sulla porta del lato Ovest preesistente, prima di essere sistemate sotto gli sgocciolatoi della Scarsella, edificata soltanto intorno al 1202. Forse una delle due facce rappresenta il volto di Agilulfo, sotto il cui regno fu decisa la costruzione del Battistero.
Se ci poniamo all’esterno del Battistero e volgiamo il nostro sguardo in alto, si possono osservare ai due spigoli dell’abside due gocciolatoi a testa leonina in marmo, con sotto due “facce” in pietra. Quest’ultime, probabilmente, ornavano la chiesa già al momento della sua costruzione ed erano collocate sulla porta del lato Ovest preesistente, prima di essere sistemate sotto gli sgocciolatoi della Scarsella, edificata soltanto intorno al 1202. Forse una delle due facce rappresenta il volto di Agilulfo, sotto il cui regno fu decisa la costruzione del Battistero.
(*) In architettura la scarsella è un'abside di piccole dimensioni a pianta rettangolare o quadrata che sporge all'esterno della struttura principale. Il termine scarsella, in fiorentino antico, significa propriamente borsa, in particolare la borsa di cuoi per il denaro (dal provenzale escarsela, di etimo incerto). Ne abbiamo un esempio nel Battistero di Firenze che, costruito inizialmente a pianta ottagonale, fu poi provvisto di una costruzione a pianta rettangolare addossata all'edificio originario.
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