Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

giovedì 18 dicembre 2014

L'ultima cena dell'Orcagna

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Firenze, Piazza Santo Spirito, Cenacolo

Siamo ritornati in Piazza Santo Spirito. Nella foto vedete a dstra una striscia della facciata della Basilica di Santo Spirito con alla sua sinistra il portone che è l'accesso al Chiostro dei Morti. A sinistra vediamo il portone d'accesso al Cenacolo con le due grandi bifore che illuminano gli interni,  e la striscia gialla con la scritta bianca  "Fondazione Salvatore Romano".  
Qui è appunto la Fondazione Salvatore Romano, un Museo. Il museo ha sede nell'antico Cenacolo del convento eretto a fianco della chiesa di Santo Spirito dai frati eremitani di Sant'Agostino. Questo ampio Refettorio, (come ci racconta il dépliant illustrativo del museo) edificato in stile gotico nel XIV secolo, è l'unico ambiente dell'insigne complesso monumentale di Santo Spirito che conserva la struttura originaria. La sua antica funzione è ricordata dall'imponente affresco trecentesco di Andrea Orcagna (Andrea di Cione di Arcangelo soprannominato L'Orcagna, 1310 circa – 1368)) e aiuti che ne decora tutta la parete orientale, con in basso frammenti (dettagli nella foto in basso) di un'Ultima Cena e in alto una superba Crocifissione animata da un singolare gusto descrittivo. L'affresco è non solo una delle opere migliori dell’Orcagna, ma anche una delle più vaste pitture murali del Trecento giunte fino a noi.
Il Cenacolo ospita le opere donate al Comune di Firenze nel 1946 dal collezionista e antiquario campano Salvatore Romano (1875 – Firenze, 1955), una pregiata raccolta di sculture, frammenti di decorazione architettonica, affreschi staccati e arredi, di varia provenienza e di epoca compresa tra l'antica età romana e il XVII secolo. Come previsto dall'atto di donazione, la raccolta conserva ancora oggi il suggestivo allestimento, di gusto ornamentale ed evocativo, che fu realizzato sotto la direzione di Salvatore Romano e, pertanto, rappresenta in primo luogo una testimonianza diretta della particolare sensibilità artistica di questo illustre antiquario che ebbe rapporti con i più importanti collezionisti e direttori di musei stranieri del suo tempo.
Tra le opere più significative figurano un Angelo e una Cariatide di Tino di Camaino (1285c-1337 ca.), due frammenti di rilievi attribuiti a Donatello (Donato di Niccolò di Betto Bardi, Firenze, 1386 – 1466) e una Madonna con Bambino della cerchia di Jacopo della Quercia (Jacopo di Pietro d'Agnolo di Guarnieri detto Jacopo della Quercia, 1374 ca. – 1438) .


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Coordinate:  43°46'1.20"N,  11°14'52.77"E                       Mappe: Google - Bing



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