Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 23 gennaio 2017

Il Sansone di Pierino da Vinci





Firenze, Palazzo Vecchio, Cortile di Michelozzo

Entrando nel Cortile di Michelozzo (di Bartolomeo, Firenze, 1396 – 1472) dal portone principale di Palazzo Vecchio da Piazza della Signoria, superato la fontana del Putto con delfino di Andrea del Verrocchio (Firenze, 1437 - 1488) per arrivare oltre il cortile alle scale che ci conducono alle sale superiori la più famosa delle quali è il Salone dei Cinquecento, ci imbattiamo in una statua racchiusa in una nicchia, sempre  un po' in ombra,  raffigurante Sansone e il Filisteo di Pierino da Vinci   (Vinci, 1530 circa – Pisa, 1553),.  Il nome farebbe ritenere che vi sia una parentela con il più noto Leonardo e in effetti è proprio così essendo stato egli suo nipote, figlio cioè di suo fratello minore Bartolomeo.  Pierino Si frequentò la bottega di Baccio Bandinelli (Firenze, 1488– Firenze, 1560), già amico dello zio Leonardo, ma soprattutto quella del Tribolo  (1500 circa – 7 settembre 1550) con cui lavorò assiduamente. Morì giovanissimo, nel pieno sviluppo della sua promettente carriera, a soli ventitré anni per una febbre malarica.

"Il nome del Vinci e la virtù era già grande ed ammirata da tutti, e molto più che a si giovane età non sarebbe richiesto, ed era per ampliare ancora e diventare maggiore e per adeguare ogni uomo nell'arte sua, come l'opere sue senza l'altrui testimonio fanno fede; quando il termine a lui prescritto dal cielo essendo d' appresso, interroppe ogni suo disegno, fece l'aumento suo veloce in un tratto cessare, e non pati che più avanti montasse, e privò il mondo di molta eccellenza d' arte e d' opere, delle quali, vivendo '1 Vinci, egli si sarebbe ornato. Avvenne in questo tempo, mentre che il Vinci all'altrui sepoltura era intento, non sapendo che la sua si preparava, che il duca ebbe a mandare per cose d'importanza Luca Martini a Genova; il quale si perchè amava il Vinci e per averlo in compagnia, e si ancora per dare a lui qualche diporto e sollazzo e fargli vedere Genova, andando lo menò seco.1 Dove, mentre che i negozj si trattavano dal Martini, per mezzo di lui messer Adamo Centurioni dette al Vinci a fare una Ggura di San Giovanni Batista, della quale egli fece il modello. Ma tosto venutagli la febbre, gli fu, per raddoppiare il male, insieme ancora tolto l'amico, forse per trovare via che 'I fato s' adempiesse nella vita del Vinci. Fu necessario a Luca per lo 'nteresse del negozio a lui commesso, che egli andasse a trovare il duca a Firenze; là onde partendosi dall'infermo amico, con molto dolore dell'uno e dell'altro, lo lasciò in casa l'abate Nero, e strettamente a lui lo raccomandò, benchè egli mal volentieri restasse in Genova. Ma il Vinci ogni di sentendosi peggiorare, si risolvè a levarsi di Genova; e fatto venire da Pisa un suo creato, chiamato Tiberio Cavalieri, si fece con l'aiuto di costui condurre a Livorno per acqua, e da Livorno a Pisa in ceste. Condotto in Pisa la sera a ventidua ore, essendo travagliato ed afflitto dal cammino e dal mare e dalla febbre, la notte mai non posò, e la seguente mattina in sul far del giorno passò all' altra vita, non avendo dell'età sua ancora passato i ventitrè anni."

Da "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti" di Giorgio Vasari


Coordinate:   43°46'9.19"N,  11°15'22.66"E                    Mappe: Google - Bing



 Firenze Nei Dettagli è su  
.

Nessun commento:

Posta un commento