Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

martedì 19 giugno 2018

Piazza del Carmine





Firenze, Piazza del Carmine 

Sabato scorso, 16 Giugno, in Oltrarno, ha riaperto con una festa Piazza del Carmine dopo alcuni mesi di lavori per il recupero dello spazio che negli anni passati era stato degradato ad un avvilente e deprimente  uso di parcheggio auto. In fondo alla piazza qualche albero che crescendo porteranno ombra e sensazione di vita sullo sfondo ocra della pavimentazione della piazza.



Origine della basilica di Santa Maria del Carmine. .

Nessuno all'aspetto della grandiosa fabbrica, quale ora si vede, di questa Chiesa, potrebbe darsi a credere che a tanta antichità rimontassero i di lei primordii. La nostra celeberrima Metropolitana ebbe principio nell'anno 1294. Nella stessa epoca S. Croce, e alquanto prima, nel 1278, incominciò S. Maria Novella.
Il Carmine però anteriormente a quelle tre principali, e più splendide Chiese si cominciò a costruire l' anno MCCLXVIII. E si noti che stabilisco quest'Epoca a scanso d'equivoci, e d'incertezze, perchè se volessi, o dovessi senza contestazioni attendere l'autorità di alcune antiche carte, e di altre testimonianze, ad un periodo ben più vetusto riportar dovrei l'esistenza d' una Chiesa dei Carmelitani presso Firenze. Se alcuno però amasse saperne di più, può esaminar da sè la tanto controversa carta del Vescovo Tommaso della metà del Secolo Ottavo.
È fuor di dubbio che nell'anno MCCLXVII i Carmelitani presero stanza in quel luogo, presso Firenze in allora, che fino ai dì nostri mantennero senza interruzione. La prova poi l'abbiamo perentoria nel fatto che in quell' anno trovarono un fautore, e benefattore nella Famiglia Vernaccia, probabilmente ceppo di quella illustre che giunse fino a noi, e fu precisamente Cione di Tifa, il quale con pubblico istrumento donò ai Religiosi suddetti una piccola casa, ed un pezzo di terreno annesso, affine che costruir vi potessero conveniente abitazione, ed una Chiesuola pel Culto. Il sito è determinato con precisione nel documento, fuori, e presso delle mura Urbane, non essendo allora allargata, com' è di presente, l'ultima cerchia, cominciata poi nel MCCLXXXIV.
Avendo, come dissi, posto il Testatore fra le condizioni che in su quel suolo si edificasse una Chiesa, ed essendo quella con le altre accettata dal Padre Matteo allora superiore, e dalla Religiosa
famiglia, si pose tosto mano a darle compimento, e nell'anno seguente MCCLXVIII Giovanni Mangiadori vescovo in quel tempo di Firenze, pose solennemente la prima pietra dell'Edifizio, stipulandone, come è d'uso, apposito documento che può vedersi riferito dal Richa citato, dal Cerracchini, e da altri.
E qui diverse questioni ci si presentano, che l'amatore di storia patria bramerebbe trovar risolute, ma confessar debbo che nelle mie ripetute indagini, vana è sempre riescita la speranza di trovar qual che schiarimento in proposito. Ed in vero, qual parte, a modo d'esempio, della Chiesa presente è 
costituita dall' antica? Quale era la forma di sua costruzione ? Era una piccola Chiesetta, ossivvero fin da principio furon gettate le fondamenta nell'ampiezza, e periferia che ancora adesso si scorge?
Chi ne fu architetto? Nulla di chiaro intorno a ciò, e quanto all'ultima dimanda vi è chi ha opinato per Arnolfo, o per Fra Sisto, o Fra Ristoro, senza potersi appoggiare a certi documenti, e precisi.
Ma più intrigata ancora diventa la questione, allorchè osserviamo riscontrarsi fatta menzione della nuova chiesa negli antichi documenti.
Negli Ordinamenti della Compagnia di S. Maria del Carmine dell'ultimo ventennio del Secolo XIII all'anno MCCLXXXXII. si parla dell'opera della Chiesa nuova, e verrebbe il dubbio se si intenda ivi di quella incominciata nel 1268, o di altra da in cominciarsi. 
Io però congetturo che gettate fossero le fondamenta dell'ampia Chiesa, ma mentre lentamente avanzava la vasta fabbrica, fosse in un angolo, o in qualsiasi parte adattato un oratorio pel regolare, e pubblico Culto. Questa mia congettura acquista il valore di fatto storico, se merita fede quanto dice il Migliore (nel suo Zibaldone MS. nella Magliabe chiana Vol. 11.) « Che nell'anno 1267 Madonna Agnesa . . . . del Vernaccia donò la terra dove si è fabbricata la nostra Seconda Chiesa.» E più ancora cresce di peso dall' aggiungersi che quella Chiesa aveva presso a poco le dimensioni stesse che aveva nel 1568. Vedansi le parole del Buonmattei, concernenti lo stato della Chiesa prima del brucia ento, che riferisco più oltre. (a pag. 20 seg.).
Che lentamente progredisse la fabbrica certissima testimonianza ne abbiamo dalla storia, la quale ci assicura che solo cento cinquant'anni dopo il suo cominciamento fu nel 1422 solennemente consacrata da Monsig. Americo Corsini, creato in queltempo da Martino V. primo Arcivescovo della nostra Città. Noto di passaggio che a questo fatto si riannoda un altro del più grande interesse per la parte artistica, ed è che la cerimonia della Sacra fu dipinta nel chiostro da Masaccio in terra verde, come a minuto ne ragiona il Vasari, e io dovrò ritornarvi in altro luogo in questo scritto.
Altra prova ancora della lentezza con cui procedeva la Chiesa l'abbiamo dalle antiche memorie raccolte dal P. Marsilio Ronconi, e citate dal Rosselli nel suo Sepoltuario MS. ed è che nel MCCCCLIX fu terminata la tettoia per le premure e soccorsi di Niccolò Soderini, e di Stefano Bonsi, il quale Bonsi, essendo allora Gonfaloniere, ottenne una imposta sul sale di due quattrini per libbra, gravezza che durò finchè non fu condotta a termine la Chiesa il due d'Ottobre MCCCCLXXIV nel qual tempo fu essa rivolta a benefizio della Chiesa di S. Spirito che, bruciata poco tempo innanzi, si ricostruiva sotto la direzione di Brunellesco.
L'esistenza poi d'una Chiesa dove che fosse, ma certo nella periferìa di quella grande in costruzione, è assicurata dalla storia appoggiata ai documenti. Ed in vero verso il 1269 ebbe principio la celebre Compagnia di S. Agnese, dico celebre per lo spirito di carità e di beneficenza che l' animava, e per la sua durata. Ad essa Congregazione fu da Monsignor Giovanni Mangiadori donato il Piede di S. Agnese, e a quella Reliquia ebbesi dipoi gran dissimo culto, fu racchiusa in onorevole reliquiario fatto fare da Fr. Salvino Armati Carmelitano, e ne fu fissata solenne festa.
Sembra che verso il MCCLXXX si assumesse il titolo di Compagnia di S. Maria del Carmine, e di S. Agnese, come ne fanno fede gli Ordinamenti di essa, che sopra citai (pag. 4 nota). Fra le altre importanti notizie che si traggono da cotesto scritto una è quella che tocca i tanto famosi nelle nostre  storie, e popolari tradizioni, così detti Laudesi dal cantar che facevano le Laudi, intorno ai quali Sarebbero da farsi delle osservazioni storiche, e letterarie ancora, ma ciò non appartiene al caso nostro. Densa oscurità cuopre l'origine, e l'antichità in Firenze di quelle pie riunioni, sebbene molti ne abbiano scritto in diversi tempi anche a noi prossimi. Recentissimamente in un Periodico Fiorentino in due articoli sono state sopra di ciò consegnate assai ponderate ricerche. Mi è duopo però osservare che l'Autore, dopo avere scritto come nel MCCXLIV avesser principio in Firenze le così dette compagnie di Stendardo per opera di S. Pier Martire, soggiunge poi (a pag. 225) senza fare distinzione alcuna « Anche aggiungasi che secondo il Del-Migliore (Spoglio di Capitoli delle Confraternite di Firenze. Cod. Magliabec. Classe XXV Cod. 418) era già formata in Corpo la Confraternita di S. Maria delle Laudi in S. Croce, e di S. Agnese, Stendardo d'uomini, detta delle Laudi nel Carmine. » Ora da questo discorso sembre rebbe doversi concludere, che quando S. Pier Martire fondò nel MCCXLIV le Compagnie di Stendardo, esistessero già alcune nel Carmine e in S. Croce.
Ma quanto sia falso tutto ciò è chiaro dalla Storia che ci ammaestra, come già accennai, esser S. Croce cominciata solo nel 1294 e che neppure esisteva il Carmine, nè cominciò ad esistere che 24 anni dopo i fatti di S. Pier Martire. Vero è che una S. Croce ossia chiesuola, od oratorio esister dovea anche prima di quel tempo, perchè nei precitati Ordina menti si dice che « debbonsi correggere i Capitoli del Carmine sopra quelli di S. Croce, » e fu ciò stanziato l' anno MCCLXXXII.
Comunque siasi, certo è che fra le Compagnie, delle quali abbiansi precise notizie, quella del Carmine è delle prime. Perocchè se per testimonianza del Buoninsegni (Storie Fiorentine) rilevasi che quella di Orsanmichele avesse principio nel MCCXCI, gli Ordinamenti attestano che era la Compagnia delle Laudi nel Carmine fino dal MCCLXXXIX. Dai medesimi Ordinamenti si ha fatta menzione all' anno 128l « de lo frate nostro » e per ciò s'intende di sicuro un Religioso del Carmine, che era correttore, o direttore della Compagnia; dal che sempre più viene confermato, che una Chiesa vi era, con annesso locale, nel quale vivevano i Religiosi in comunità , e pubblicamente uffiziavano.
Posto ciò in sodo, ci proveremo a dare una idea della Chiesa, qual'era nella sua prima Epoca fino all'anno MDLXVIII.


Ragionamento intorno all'antica Chiesa del Carmine di Firenze -  Di Santi Mattei -1869


Leone, opera con rami di risulta intrecciati  di Sedicente Moradi


Coordinate:   43°46'7.41"N,  11°14'38.88"E                    Mappe: Google - Bing




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