Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

lunedì 4 giugno 2018

Iconografie cosmologiche a Forte Belvedere





Firenze, Forte Belvedere

E' con il suono mistico e vibrante dell'antico strumento orientale, riprodotto da una delle opere esposte, che prende avvio l'imponente mostra antologica GONG dedicata a Eliseo Mattiacci (Cagli, 1940), indiscusso protagonista dell'arte contemporanea.



Considerato uno dei pionieri dell'avanguardia italiana della fine degli anni Sessanta, Mattiacci è artefice della sperimentazione e del rinnovamento in scultura, ispirato inventore di iconografie cosmologiche e di nuove relazioni spaziali e concettuali tra arte e natura, tra uomo e ambiente. Un esercizio pressoché sciamanico, volto a esplorare il sublime del cosmo, orbite di pianeti e di astri, ritmi e geometrie che appartengono all'universo infinito, per tracciare mappe stellari che adesso come milioni di anni fa funzionano in termini anche simbolici, rituali. GONG porta Firenze a confrontarsi ancora una volta con la sua immagine di città contemporanea, che assieme agli artisti riflette sulla storia civile e sul patrimonio artistico, sui grandi lasciti culturali del passato e sulla società attuale, sulla scienza e la spiritualità, soprattutto su poiesìs e techne.
Con uno tra i grandi maestri del nostro tempo, creatore di forme scultoree e tracciati grafici che hanno la forza di coniugare la dimensione del materialismo con quella del sogno metafisico, il mondo ctonio e quello degli infiniti spazi.



Una traiettoria quella di Mattiacci di coerenza e di libertà esemplari, di generosa resistenza e lirica potenza, una presenza indispensabile alla storia dell'arte a partire dalle prime creazioni con le quali ha sposato da artista e poeta il lavoro della terra e della tecnologia con la riattivazione dei miti e la contemplazione degli astri. Per giungere alle sue opere e installazioni più recenti con le quali l'artista marchigiano ha voluto consegnare al mondo la sua idea di cosmo, proseguendo un viaggio di scoperta e di meraviglia all'interno della natura e dell'universo che accomuna Lucrezio e Galileo Galilei, Giacomo Leopardi e lo stesso Mattiacci, poeti e artisti di ieri e di oggi. In stretta sinergia con la mostra al Forte di Belvedere, il Museo Novecento ospita alcune opere di Mattiacci visibili nelle sale del secondo piano del museo, a sancire una correlazione scientifica e progettuale tra gli spazi della Fortezza di San Giorgio e quelli all'interno delle Ex Leopoldine, in piazza Santa Maria Novella. (Dal depliant informativo)



Coordinate:  43°45'47.54"N,  11°15'13.26"E                     Mappe: Google - Bing




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