Guardando Firenze nei particolari da dietro l'obiettivo di una fotocamera.

mercoledì 6 ottobre 2010

Firenze come è e come la vedeva lo Zocchi


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Firenze, dalla sponda sinistra dell'Arno, Lungarno Benvenuto Cellini nei pressi del ponte di S. Niccolò




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Nel dipinto qui sopra è raffigurata Firenze alla metà del Settecento così come la vedeva Giuseppe Zocchi (Firenze, 1711 – Firenze, 1767) all'incirca dallo stesso punto della nostra foto pubblicata in alto.
La prima cosa che si nota è l'assenza del campanile della Basilica di Santa Croce che infatti fu eretto solo tra il 1847 ed il 1865. A quell'epoca i lungarni non esistevano ed i palazzi si affacciavano direttamente sull'Arno. Non esisteva neppure il Ponte di S. Niccolò che fu costruito tra il 1836 e il 1837 ed è questa la ragione per cui nel quadro vediamo molte barche in primo piano che ci raccontano del lavoro quotidiano dei traghettatori di professione che portavano i fiorentini da una sponda all'altra del fiume. Non mancavano neppure i pescatori. Li vediamo mentre gettano le loro misere reti dalle piccole barche di fiume. Oggi non esistono più i mulini alla destra ed alla sinistra della Pescaia di San Niccolò. Vediamo invece quasi tutti i monumenti che esistono ancora oggi. Da destra: la Torre della Zecca (delle mura fiorentine abbattute dal Pioggi al tempo della ristrutturazione di Firenze Capitale d'Italia, 1865 al 1871) di Piazza Piave con il tetto in cotto (smantellato oggi), la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, il retro della Basilica di Santa Croce, il basso edificio di Orsanmichele, la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, l'edificio ottagonale che sovrasta gli Uffizi, il Ponte Vecchio appena coperto, in primo piano, dall'ancora più vecchio ponte di Rubaconte che aveva la particolarità, per un certo periodo, di ospitare delle celle monacali in legno, tabernacoli o bottegucce, erette sui pilastri di sostegno del ponte. Il ponte attuale, ricostruito dopo la distruzione ad opera dei tedeschi in ritirata durante la seconda guerra mondiale, prende il nome di Ponte Alle Grazie. In fondo, dietro ad esso e dietro il Ponte Vecchio, intravvediamo la cupola di San Frediano in Cestello.


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